Siot, la Società italiana per l’oleodotto transalpino di Trieste, marcia con il vento in poppa, mantenendo i livelli del 2018 nella gestione dei flussi di petrolio greggio destinati verso le raffineria dell’Europa centrale.
«Nel 2019 ci aspettiamo valori simili a quelli registrati nel 2018 quando dal terminale marino di Trieste sono state trasportate 41,7 milioni di tonnellate di greggio. I dati a fine agosto 2019 ci confermano che la tendenza sarà simile allo scorso anno. Dipenderà dalla tendenza dei mercati nell’ultimo periodo» ha detto Alessio Lilli, presidente Siot-Tal in occasione delle celebrazioni dei 300 anni del Porto franco di Trieste alla presenza di numerosi amministratori dei territori attraversati dall’oleodotto.
Il 9 agosto scorso, al terminale del capoluogo giuliano ha attraccato la petroliera numero 20.000 sin dall’apertura del 1967. Il record di greggio trasportato «è stato raggiunto nel 2017 con 42,4 milioni di tonnellate veicolate da 502 petroliere nel corso dell’anno». L’attività dell’oleodotto transalpino, «rappresenta oltre il 70% dei traffici dello scalo portuale giuliano».
Per Lilli «la sicurezza è per noi un tema molto importante e centrale. Ogni anno abbiamo nel budget delle voci rilevanti di spesa destinate ad attività che vanno dalla security fino alla sicurezza ambientale e delle persone. Gli indici di performance che noi abbiamo sono al top dei livelli europei nel settore di riferimento, ovvero della raffinazione tedesca che ha degli indici di incidentalità estremamente bassi: e noi – sostiene Lilli – performiamo meglio di quegli indici».
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, consultate i canali social:
Telegram
https://twitter.com/nestquotidiano
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
© Riproduzione Riservata