L’arrivo al timone del Paese di un governo “amico” composto da molti esponenti dello stesso colore che governa la regione Emilia Romagna e la contemporanea sparizione dagli schermi della politica di soggetti eclettici come Danilo Toninelli, ha fatto sì che le opere pubbliche della Regione ripartano dopo lo stallo durato mesi.
Il nuovo ministro alle Infrastrutture e trasporti, la Dem emiliana Paola De Micheli, a Bologna ha dato il via libera alle opere che interessano l’Emilia Romagna, regione che tra novembre e gennaio prossimi andrà al rinnovo del governo locale con una maggioranza di centro sinistra traballante che ha necessità di presentarsi agli elettori con risultati concreti. Da qui, via libera al Passante di Bologna, alla Bretella Campogalliano-Sassuolo e alla Cispadana fra tutte. Opere, le prime due, che hanno già avuto il via libera dopo la valutazione di impatto ambientale e l’analisi costi-benefici voluta dal precedente ministro, Danilo Toninelli, e la terza sulla quale la Regione è pronta a stanziare le risorse necessarie.
L’annuncio è stato dato nella sede della Regione a Bologna dinanzi a sindaci e amministratori locali, categorie economiche e associazioni d’impresa, sindacati, università e Terzo settore su invito del presidente Stefano Bonaccini, presente il neo ministro Paola De Micheli, dove è stata ribadita la necessità di aprire finalmente i cantieri di opere dai progetti e finanziamenti definiti, attese dai territori per la competitività, la mobilità più sostenibile e il decongestionamento delle aree urbane e per far ripartire un comparto importante. Contribuendo in maniera decisiva a liberare la viabilità nazionale vista la posizione dell’Emilia Romagna, al centro del Paese.
Dopo i ringraziamenti di rito al ministro, Bonaccini parte da un dato economico: «i nuovi dati Istat su lavoro e export diconomentre il Paese è fermo, mentre l’Emilia Romagna cresce», aggiungendo che «a fine legislatura, in 5 anni avremo mobilitato 20 miliardi di euro di investimenti grazie alle misure condivise con le parti sociali, di cui una quota importante è stata impiegata nel trasporto su ferro, segno del nostro impegno per la mobilità sostenibile».
In tema di nuove infrastrutture «necessarie», Bonaccini ha detto che «dobbiamo continuare a spendere presto e bene per non fermarci e non perdere opportunità fondamentali e quindi far ripartire i grandi investimenti. In particolare, Passante di Bologna, Bretella Campogalliano–Sassuolo e Cispadana, sulla quale siamo pronti a investire altri 100 milioni di euro, diventano vitali. Al più presto si faccia partire la Campogalliano-Sassuolo e si convochi la Conferenza dei servizi sul Passante di Bologna. Sblocchiamo i cantieri bloccati dalla politica, nell’interesse dell’Emilia-Romagna e dell’Italia».
Quella di Bologna è stata la prima uscita ufficiale di De Micheli: «è la prima uscita pubblica che faccio come ministro e sono orgogliosa di farla a casa mia. Ho ascoltato le legittime e condivisibili aspettative per opere da realizzare da parte di una Regione che, in questi anni così complicati per il nostro Paese, ha dato dimostrazione di essere capace di un ottimo sviluppo qualitativo oltre che quantitativo. Riconosco quindi a voi come comunità, il grande ruolo che avete svolto in Italia e sono orgogliosa di poterlo affermare oggi, da ministro».
«E dico subito – prosegue – ora acceleriamo sulle tre infrastrutture più urgenti. A partire dal Passante di Bologna e dalla Bretella Campogalliano-Sassuolo che sottoscriverò a giorni, in continuità con quanto deciso dal precedente ministro. Inoltre, nominerò il Commissario per il Porto di Ravenna lunedì pomeriggio. Sono consapevole che questo ministero è leva di sviluppo, in termini immediati e prospettici a livello europeo. Il processo decisionale che adotterò sarà quello di una discussione profonda e senza veli che faremo, soprattutto coi nostri alleati di governo, discussione cui seguirà la decisione e l’azione perché abbiamo bisogno di decidere, rafforzando le regole della sicurezza e usando al meglio le norme che già abbiamo, di velocizzare la nostra capacità di spesa. Dobbiamo essere in grado di usare le risorse che abbiamo per le infrastrutture perché questo è fondamentale per il negoziato europeo e la strategia nazionale del prossimo anno».
«Acceleriamo quindi ciò che c’è già – sottolinea il ministro -. La continuità amministrativa è un valore da difendere. E aggiungo anche che ambiente e sostenibilità saranno il mantra e la scelta strategica di questo governo, perché gli investimenti “green” non sono una zavorra ma producono reddito e ci rendono più competitivi. Insieme a questo il tema della casa e della rigenerazione urbana sarà una priorità nella prossima legge di bilancio per dare un segnale al Paese anche in termini sociali. Voglio parlare coi fatti – conclude De Micheli -. Aiutatemi ad essere uno dei tanti strumenti di sviluppo che le istituzioni nazionali devono mettere al servizio dei territori».
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