Seduta commemorativa del Consiglio provinciale tirolese a Innsbruck per ricordare i 100 anni del trattato di pace di Saint-Germain che sancì non solo la fine della Prima guerra mondiale, ma anche il passaggio dell’Alto Adige all’Italia e, di conseguenza, la divisione del Tirolo storico.
Nel suo intervento, il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha ricordato quelle che all’epoca furono «decisioni dolorose che delusero le speranze della popolazione locale». Kompatscher, però, ha anche posto l’accento sull’importanza di una collaborazione e di una cooperazione in grado di guardare al futuro superando i confini.
A proposito di confini, Kompatscher ha ricordato che «quello del Brennero è frutto di una stagione dominata dall’imperialismo e dal nazionalismo, da ideologie sbagliate che più tardi divennero il simbolo delle ingiustizie e delle sofferenze patite dai sudtirolesi».
La storia, però, ha dimostrato che al di qua e al di là del Brennero si è comunque riusciti a trovare il modo per superare le oggettive difficoltà puntando sulla collaborazione e sul compromesso. «Per l’Alto Adige, a 100 anni dalla “separazione” dal resto del Tirolo, il futuro è e rimane nell’autonomia – ha detto Kompatscher – un’autonomia inserita all’interno di un contesto sempre più europeo».
Proprio l’Europa, dopo la guerra, ha scelto la strada della cooperazione e della collaborazione in grado di superare i confini, «e da questo punto di vista – ha sottolineato Kompatscher – l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino rappresenta la cornice più adeguata per rafforzare la capacità di lavorare e crescere assieme di questi territori. Sia livello tirolese che a livello europeo, infatti, sono molte di più le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono».
Rimarcando l’importanza di ricordare momenti storici come il trattato di pace di Saint-Germain, il presidente altoatesino ha concluso il suo intervento con un appello rivolto al futuro: «a 100 anni di distanza da Saint-Germain possiamo dire che la pacifica convivenza è un valore aggiunto e un patrimonio inestimabile che dobbiamo coltivare e tutelare ogni giorno in modo tale da poterlo lasciare in eredità ai nostri figli e ai nostri nipoti».
Da parte sua, il capitano del Tirolo Günther Platter ha chiesto la governo italiano la grazia per gli ex terroristi sudtirolesiHeinrich Oberleiter, Siegfried Steger e Sepp Forer che negli anni Sessanta i cosiddetti “bravi ragazzi della Valle Aurina” furono condannati in contumacia per una serie di attentati in val Pusteria e che da allora vivono in Austria e in Germania. Lo scorso febbraio la di grazia. Secondo Platter, la grazia (che ha già avuto parere positivo dalla Procura generale di Brescia alla richiesta presentata da Oberleiter) non servirebbe solo «alla serenità dei tre anziani, ma avrebbe anche una valenza simbolicadi pacificazione».
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