Decollano le Olimpiadi Invernali 2026: a Milano decise le modalità di gestione

A realizzare l’evento sarà una fondazione di natura privatistica. Definito anche il profilo del manager chiamato a dirigere l’evento.

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Olimpiadi invernali 2026
La delegazione italiana dopo l'assegnazione delle Olimpiadi Invernali 2026 alla candidatura di Milano-Cortina

Sarà una fondazione a gestire delle Olimpiadi invernali 2026 che saranno organizzate in Italia dal tandem Milano-Cortina: è l’indicazione che è emersa dal tavolo olimpico che si è riunito in Regione Lombardia a Milano alla presenza del presidente del Coni, Giovanni Malagò, del governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, i sindaci di Milano e Cortina, Beppe Sala e Gianpietro Ghedina, e in videoconferenza da Venezia il governatore del Veneto, Luca Zaia.

«Su consiglio dei nostri consulenti – ha detto Malagò – si è preferito la formula della fondazione rispetto a quella di una società per azioni. Tutto questo va nel rispetto della Carta Olimpica e degli impegni presi con il Cio». Malagò ha spiegato che per quanto riguarda la gestione delle Olimpiadi invernali 2026 saranno «sostanzialmente tre i veicoli: Consiglio olimpico, le persone che rappresentano l’istituzione; l’Ocog e l’agenzia che sarà pubblica con una presenza di governo e regioni. L’Ocog – il comitato organizzatore dei giochi – avrà una natura giuridica di carattere privatistico: si occuperà di marketingmerchandising, biglietteria, sponsor, fondi del Cio che saranno veicolati sull’Ocog».

Anche Sala e Fontana hanno confermato l’indicazione emersa dal tavolo. Secondo il sindaco di Milano, in passato numero uno di Expo 2015, scegliere la fondazione «consente un po’ più di flessibilità». Fontana ha poi aggiunto: «abbiamo optato per la fondazione anche se ci sono ancora alcuni piccoli dettagli da risolvere. Stiamo lavorando in maniera estremamente determinata».

«E’ stata una riunione assolutamente proficua. Abbiamo definito il profilo ideale del manager della macchina olimpica, la cosiddetta Job Description, e abbiamo avviato la costituzione dei tre organismi della Governance, necessari per proseguire il lavoro – ha detto Zaia -. Adesso bisogna far presto, perché tutto va concretizzato entro l’anno».

«Abbiamo anche concordato un intenso lavoro comune perché il Governo vari l’indispensabile Legge Olimpica nella quale affrontare e compenetrare tutte le problematiche nel cammino verso l’inverno del 2026, ivi comprese quelle giuridiche, economiche, fiscali e di competenza istituzionale. E’ assolutamente indispensabile che il governo nazionale sia della partita a fianco delle regioni e dei due comuni» hanno sottolineato Zaia e Fontana, con quest’ultimo che ha ribadito come «non ci sia nessun rischio per la norma: partiamo dal presupposto che la legge olimpica ci sarà e che si tratta di una questione di comodità e opportunità: prima ci sarà la legge olimpica e prima certi meccanismi saranno chiariti, ma non credo che ci saranno problemi per la realizzazione dei giochi».

A chi gli ha chiesto se la situazione politica possa creare problemi, Fontana ha replicato: «no, siamo partiti coesi tra di noi, poi abbiamo avuto un aiuto dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti che è riuscito a sostenerci nei momenti importanti, adesso continuiamo per conto nostro. Se poi il governo futuro ci sosterrà, bene, altrimenti andremo avanti. L’importante è che si vada d’accordo tra noi».

Dalla riunione è scaturito anche il profilo del manager che sarà chiamato a gestire le Olimpiadi invernali 2026. «Si è approvato il profilo e non si è parlato dei nomi – ha riferito Sala -. L’identikit è quello di una persona con esperienza internazionale, meglio se conoscesse non solo il mondo privato ma anche il pubblico, meglio se arrivasse da un mondo di eventi e di sport, però dev’essere una persona con un’esperienza sufficientemente aperta e che abbia dimostrato di saper gestire eventi del genere. Aggiungo che serve qualcuno che rimanga per degli anni, almeno sei. Non deve essere necessariamente italiano, ma deve sapere bene l’italiano. Il nome sarà individuato in questi mesi, entro fine anno».

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