Turismo cinese: crescita record verso l’Europa centro-orientale

Crescono le realtà europee più competitive: +500% verso Croazia e Lettonia, +400% verso Slovenia e Bulgaria. L’Italia deve correre per recuperare posizioni.

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Il turismo cinese nel primo semestre 2019 fa registrare numeri da boom versi i paesi dell’Europa centrale e orientale, anche grazie alla disponibilità ha scelto per i propri viaggi à di più voli diretti e anche grazie ad un migliore rapporto prezzo-qualità dell’offerta locale.

Secondo il rapporto diffuso dalla China Tourism Academy e dall’agenzia turistica online Ctrip, si valutano in circa tre milioni le visite in Europa di turisti dalla Cina nei primi sei mesi del 2019, con una crescita del 7,4% anno su anno. Secondo lo studio, il turismo cinese è cresciuto di più del 500% in Croazia e Lituania, di oltre il 400% in Slovenia e Bulgaria e del 300% in Estonia e Albania, specificando come le politiche d’apertura per quanto riguarda i visti e tassi di cambio favorevoli hanno fatto crescere l’interesse per l’Europa centro-orientale, assieme alla nuova apertura di rotte dirette verso città europee, in particolare i voli Shanghai-Budapest e Pechino-Baku.

A giudizio della China Tourism Academy, il turismo cinese in Europa ha superato i sei milioni di visitatori nel 2018, con l’Europa centro-orientale che ha attirato il 36,3% del totale. Rispetto a questi numeri, l’Italia ha intercettato solo briciole, complice gli scarsi collegamenti diretti e un rapporto prezzo-qualità non sempre favorevole, con un’offerta alberghiera mediamente di qualità scadente rispetto al prezzo richiesto. Un vero peccato, visto che il turismo cinese costituisce un bacino di rilevante interesse, molto spesso alto spendente (circa 500 milioni di cinesi hanno un reddito medio superiore a quello europeo) e appassionato dello stile italiano. Un harakiri nazionale non coltivare adeguatamente questo bacino che potrebbe garantire un’interessante iniezione di fatturato al sistema turistico nazionale, anche in vista dei prossimi appuntamenti sportivi di rilevanza mondiale, come le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. E anche la prossima vetrina internazionale del “Made in Italy” come l’Expo universale di Dubai non sembra essere sul binario giusto della giusta valorizzazione del sistema Italia.

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