Provincia di Trento, primo semestre con economia stagnante

Calano il numero delle imprese iscritte alla Cciaa. Cresce solo il settore dei servizi e delle imprese giovanili. 

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In provincia di Trento il primo semestre 2018 si è chiuso con l’economia stagnante, soprattutto stando ai numeri diffusi dalla locale Camera di commercio circa le aperture e chiusure di attività imprenditoriali.

Al 30 giugno 2019, si contavano 50.829 imprese registrate, di cui 46.367 attive. Rispetto all’analogo periodo del 2018 la base imprenditoriale ha registrato un’espansione di 61 unità (+0,1%). Nel corso dei primi sei mesi dell’anno le iscrizioni di nuove imprese sono risultate 1.621, mentre le cessazioni sono state 1.639 (di cui 12 d’ufficio) con un saldo negativo pari a 18 unità.

I principali settori economici si confermano l’agricoltura con 11.981 imprese, il commercio con 8.427 e le costruzioni con 7.307. Il settore che nel periodo in esame ha evidenziato il maggior incremento di attività registrate è stato quello dei servizi alle imprese (+2,6%).

La lettura dei dati dal punto di vista delle forme organizzative adottate conferma, ancora una volta, il rafforzamento strutturale del sistema imprenditoriale. Rispetto al giugno 2018, le società di capitale, le forme organizzative più strutturate, sono aumentate di 343 unità (+3,2%) portandosi complessivamente al 21,5% del totale delle imprese esistenti, anche se i dati diffusidalla Cciaa non distinguono se trattasi di Srl, Srls o Spa, con le Srls scelta preferita da parte di chi si mette in proprio per la notevole semplificazione e per il ridotto capitale necessario per costituirla. Le imprese individuali, che continuano a rappresentare oltre la metà dello stock (il 55,0%, presenti soprattutto nel settore agricolo e commerciale), hanno mostrato, invece, una flessione di 69 unità. Negativo anche il saldo delle società di persone (-189 unità) e delle altre forme giuridiche (-24 unità).

Il numero totale delle imprese artigiane si è assestato a 12.188 unità (pari al 24,0% del tessuto imprenditoriale), con un calo su base tendenziale dello 0,4%. All’interno dell’universo delle imprese artigiane prevalgono il settore delle costruzioni (5.227 realtà) e del manifatturiero (2.450) che complessivamente rappresentano il 63% dello stock delle imprese artigiane.

Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, a giugno risultavano registrate 9.150 aziende. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono aumentate di 43 unità pari allo 0,5%. Le imprese giovanili sono risultate 4.612, vale a dire il 9,1% delle imprese registrate in provincia. Nel corso dei primi sei mesi dell’anno quasi una nuova attività su tre è stata aperta da un giovane con meno di 35 anni (497 su 1.621).

Le imprese gestite da cittadini stranieri provenienti da Paesi extra-Ue sono risultate 3.444, il 6,8% del totale delle realtà che compongono il tessuto economico locale.

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