Dal 1 agosto scattano nel Tirolo austriaco i divieti settoriali all’autotrasporto

Balotta: «restrizioni legittime, da ampliare anche sulla tratta dal Brennero fino a Verona». Uggè: «provvedimento insensato, causa l’inconsistenza del governo italiano». Baumgartner: «prolungarlo fino a Verona? Già che ci si è, portiamolo fino a Palermo».

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Il 1 agosto sulle tratte autostradali del Tirolo austriaco entrano in vigore i divieti settoriali all’autotrasporto internazionale di particolari tipologie di merci che devono forzatamente utilizzare la ferrovia per il transito sul territorio austriaco. Un provvedimento contestato dai governi italiano e tedesco, oltre che dalla stessa Commissione europea, che ha denunciato la decisione come  un provvedimento contrario alla libera circolazione delle merci oltre che in violazione alla concorrenza tra le imprese comunitarie.

Tra chi brinda al provvedimento tirolese c’è il presidente dell’Onlit, Dario Balotta: «l’Italia e la Germania sbagliano a ritenere che i divieti settoriali all’autotrasporto che il Tirolo ha annunciato di volere adottare dal 1 agosto, che introdurrebbero aggiuntive limitazioni alla circolazione di veicoli lungo il Corridoio del Brennero, violino il diritto europeo e danneggino il Mercato unico europeo. L’Italia in particolare sbaglia a drammatizzare un provvedimento che ha come obiettivo quello di ridurre l’inquinamento atmosferico sulle strade di un Paese membro della UE».

Secondo Balotta «il diritto alla libera circolazione delle merci e la tutela delle imprese di autotrasporto viene dopo la tutela dell’ambiente alpino e della salute dei cittadini. I divieti settoriali all’autotrasporto che scatteranno in agosto – il divieto di circolazione dei Tir Euro 4 e alcune altre limitazioni – non mettono in discussione l’interscambio commerciale tra Italia e Nord Europa, che ha un valore di 200 miliardi di euro l’anno. Le restrizioni provocherebbero, secondo gli esperti, solo lievi danni economici».

Per l’Onlit «stupisce che il ministro ambientalista Danilo Toninelli in questa occasione faccia da megafono alle proteste della Confcommercio non abbia pensato invece a una soluzione di reciprocità, estendendo le restrizioni austriache ai mezzi inquinanti anche sul tratto italiano del corridoio autostradale dal Brennero fino a Verona o sperimentalmente almeno fino a Trento. Consola sapere che le alternative ferroviarie al trasporto stradale sono già possibili. E’ di ieri infatti l’annuncio che da luglio è partito un collegamento ferroviario Valencia-Rotterdam per il trasporto di ortofrutta e che il trasporto su rotaia gestito da DHL non comporterà nessun aumento delle tariffe per i clienti».

Le richieste dell’Onlit vengono respinte seccamente dal vicepresidente di Conftrasporto Confcommercio, Paolo Uggè: «siamo di fronte all’ennesima boutade, possibile per via di un governo italiano inconsistente, che non difende con adeguata forza gli interessi del sistema produttivo italiano, che specie al Nord Italia esporta in Germania la gran parte della propriaproduzione».

Contrario con ironia Thomas Baumgartner, presidente di Anita Confindustria: «estendere il divieto di trasporto settoriale dalle autostrade tirolesi anche al tratto tra il Brennero e Verona? Perché no? Già che ci siamo, estendiamolo fino a Palermo, magari su tutta la rete autostradale italiana e poi vediamo gli effetti».

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