Dall’industria all’artigianato, dai mestieri tradizionali ai servizi, dal marmista all’estetista: è ampio il ventaglio dell’offerta dei tirocini estivi scuola-lavoro rivolti agli studenti nell’ambito dei programmi di alternanza scuola-lavoro, misura formativa di politica attiva finalizzata supportata dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Quest’anno l’iniziativa ha registrato un boom di richieste con 190 domande – di cui 140 avanzate da maschi e 50 da femmine – ovvero il 44% in più rispetto al 2018, anche se nel complesso le richieste di tirocini estivi scuola-lavoro sono ancora poche rispetto al numero complessivo di studenti. La maggioranza delle domande arriva dalla provincia di Udine, con 110; seguono Pordenone (56), Gorizia (14) e Trieste (10).
«Il Friuli Venezia Giulia è l’unica Regione che interviene con le sue strutture in sostituzione delle scuole, con ruolo di soggetto promotore. Le convezioni vengono stipulate tra l’amministrazione regionale e le aziende – sottolinea l’assessore regionale al lavoro, Alessia Rosolen -. Invito a non sottovalutare questa formula che consente ai ragazzi di essere proiettati in una dimensione lavorativa e di costruire un percorso personale che possa coniugare le competenze teoriche alla crescita formativa e pratica».
Forte lo squilibrio di genere registrato nei settori dell’industria (addetto alle macchine utensili, addetto al magazzino, addetto alle tornerie meccaniche) e dell’artigianato (elettricista, idraulico, muratore, marmista, falegname, panettiere), dove il 90% delle richieste arrivano da maschi. La situazione cambia nel comparto dei servizi (estetista, parrucchiera, addetto alla vendita, cameriere, bagnino, grafico) dove si raggiunge un’assoluta parità tra le candidature tra maschi e femmine.
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