Cattolica per prima in Italia lancia la sperimentazione del monopattino elettrico in ambito urbano

Alla presentazione pure il ministro ai Trasporti Toninelli: «uno strumento di micromobilità elettrica, non impattante, non inquinante e sostenibile». 

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monopattino elettrico
Il ministro ai Trasporti Danilo Toninelli a Cattolica per sperimentare di persona il monopattino elettrico

Il comune di Cattolica in Romagna ha battuto tutte le città italiane sul tempo approvando per prima la sperimentazione dell’utilizzo del monopattino elettrico per la mobilità urbana e il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli è arrivato a inaugurarlo, e a provarlo di persona, sul lungomare.

«Da domani sarà la prima città in Italia che darà la possibilità ai cittadini e ai turisti – ha detto Toninelli – di potersi spostare su tutto il territorio urbano con questo nuovo strumento di micromobilità elettrica, non impattante, non inquinante e sostenibile, ovviamente mantenendo altissima l’attenzione sulla sicurezza. Il monopattino elettrico non è un mezzo pericoloso, ma va usato con la giusta attenzione».

L’utilizzo del monopattino è possibile «grazie al decreto che ho firmato a giugno e ha permesso al sindaco Mariano Gennari di firmare una delibera e di partire. Sono convinto che ci saranno molti altri sindaci che lo faranno, perché è un piccolo cambiamento, con ripercussioni molto importanti».

Difficile, una volta tanto, non essere d’accordo quanto dichiarato dal ministro Toninelli: la micromobilità elettrica è quella che serve a risolvere i problemi della mobilità urbana, abbattendo anche la congestione da traffico e l’inquinamentoPeccato che proprio Toninelli supporti nei fatti ben altro tipo di mobilità, quella delle automobili elettriche, la cui maturità tecnologica e d’impiego quotidiano è ancora ben lungi dall’essere ottimale. Piuttosto che continuare a pompare ingenti risorse pubbliche sull’incentivazione dell’auto elettrica, tutta di produzione estera, Toninelli farebbe meglio a dirottare gli incentivi sull’acquisto di monopattini, biciclette e scooter elettrici, con i quali è realmente possibile cambiare la mobilità degli italiani, oltre che assicurare concrete ricadute al tessuto produttivo nazionale, che in fatto di biciclette e scooter elettrici ha molto da offrire.

Vedremo se il riccioluto ministro da Soresina saprà fare esperienza dei suoi errori, cambiando al più presto l’attuale sistema d’incentivazione dei veicoli elettrici destinati alla micromobilità, che poi tanto micro non è, specie nel caso degli scooter e delle biciclette, soprattutto se il nuovo Codice della strada sdoganerà finalmente anche le biciclette elettricheveloci”, quelle che consentono una velocità massima di 45 km/h, sempre più diffuse all’estero, che potrebbero essere strategiche anche nella mobilità interurbana.

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