Semestrale al 30 giugno 2019 con i controfiocchi per Fincantieri che vede ricavi in crescita del 12%, così come con l’Ebitda a 215 milioni (+17%) e l’Ebitda margin del 7,6%, in lieve miglioramento rispetto al 7,3% del 30 giugno 2018, e risultato del periodo adjusted positivo per euro 34 milioni (rispetto ai 39 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente), con un record di ordini acquisiti per 6,6 miliardi di euro.
I risultati a livello di Gruppo sono in linea con le previsioni economico-finanziarie 2019 e con il piano industriale 2018-2022 e sono stati approvati dal consiglio di amministrazione di Fincantieri, riunitosi a Trieste sotto la presidenza di Giampiero Massolo, e che evidenziano un risultato del periodo adjusted positivo per 34 milioni e un utile (risultato del periodo) positivo per 12 milioni di euro.
L’indebitamento finanziario netto ammonta a 724 milioni (494 milioni al 31 dicembre 2018) che riflette l’impatto dell’IFRS 16 (88 milioni) e una struttura finanziaria, spiega il Gruppo triestino, coerente con la crescita delle dimensioni e del valore delle unità cruise in costruzione ed il relativo calendario di consegne.
Nel primo semestre 2019 il carico di lavoro complessivo è di 108 navi per un valore di 33,1 miliardi, circa 6,1 volte i ricavi2018: il valore degli ordinativi è di 29,5 miliardi (+34% rispetto al 30 giugno 2018) con 98 unità in consegna fino al 2027 e “soft backlog” di 3,6 miliardi. Sempre nello stesso periodo, Fincantieri ha consegnato 15 navi da 11 stabilimenti diversi, tra cui 2 navi da crociera, 3 unità expedition cruise e 2 navi militari, e varate 2 unità del programma di rinnovo della flotta della Marina Militare Italiana.
«In questa prima metà dell’anno abbiamo raggiunto per il settimo semestre consecutivo un’eccezionale crescita e un nuovo record, un livello di ordini mai raggiunto prima ha detto l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono -. Sono risultati straordinari anche alla luce del grado di innovazione dei progetti acquisiti che premiano e confermano il grande lavorosvolto di ricerca e sviluppo, grazie al quale offriamo ai nostri clienti soluzioni che precorrono i tempi».
Per Bono «l’ingente mole di progetti a cui stiamo lavorando richiede un impegno crescente da parte di tutti coloro che operanonella produzione, ma non solo. Ci aspettiamo di poter contare sul supporto di nuove professionalità, sviluppate anche grazie all’introduzione di nuovi corsi ITS e alla collaborazione con le università, per far fronte al meglio alle alte aspettative che abbiamo creato con le nostre performance e la qualità dei nostri prodotti».
Continua, ha detto l’amministratore delegato, «l’impegno verso la creazione di un’industria navalmeccanica europea più efficiente e competitiva. Abbiamo firmato di recente l’accordo di joint venture con Naval Group che ha iniziato a dare forma al progetto “Poseidon” e aperto la strada al rafforzamento della cooperazione navale militare tra Francia e Italia».
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