Orso M49 “Maurizio”: la Corte costituzionale riconosce alle province autonome la potestà di vita e morte sui grandi carnivori

Soddisfazione dei presidenti di Alto Adige e Trentino. L’orsa continua la sua fuga, dopo avere scavallato una montagna. 

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orso m49 "papillon"

In attesa della cattura dell’orso M49Maurizio“, le province di Trento e di Bolzano cantano vittoria dopo la decisione della Corte Costituzionale che ha riconosciuto legittime le loro leggi sulla gestione grandi carnivori, confermando come l’Autonomia speciale delle due realtà si estenda anche a quest’ambito.

A un anno esatto di distanza dall’approvazione delle “misure di prevenzione e di intervento concernenti i grandi carnivori”, la Corte Costituzionale ha sancito la legittimità delle norme varate dalla province di Bolzano e Trento in tema di gestione della presenza di orsi e lupi sul territorio locale, rigettando il ricorso inoltrato dal Governo Conte.

Soddisfatto il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, il quale parla di «importante conferma delle competenze della nostra autonomia in tema di tutela dell’alpicoltura tradizionale». Valutazioni positive anche dall’assessore all’agricoltura, Arnold Schuler: «la Corte ha sancito che la tutela dell’agricoltura di montagna è importante almeno tanto quanto lo è la tutela dell’ambiente. Si tratta di un importante passo in avanti per una gestione autonoma ed efficace dei grandi carnivori».

«Vogliamo leggere in questa sentenza che nasce da un’iniziativa avviata dal Consiglio provinciale nella scorsa legislatura – aggiunge il presidente leghista del Trentino, Maurizio Fugatti – anche una risposta alle azioni messe in campo negli ultimi mesi che, pur nella delicatezza della gestione di profili di contrasto istituzionale, hanno quantomeno evidenziato le difficoltà che devono affrontare i nostri territori e la gravità di determinate situazioni».

Sul tema interviene anche l’assessore all’agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan: «alla luce del pronunciamento del massimo organo costituzionale, chiederò con maggiore forza in Commissione Politiche agricole di dare finalmente attuazione al pianodi gestione dei grandi carnivori. E’ necessario che il ministero dell’Ambiente conceda la facoltà di gestione in autonomia a quei territori dove la presenza del lupo sta compromettendo la sopravvivenza delle attività agricole, turistiche e anche l’incolumità degli abitanti, prevedendo la possibilità di prelievo selettivo degli esemplari più pericolosi e problematici».

Mentre gli amministratori pubblici festeggiano per la decisione della Corte dei conti, le associazioni protezionistiche tifano per la fuga dell’orso M49Maurizio”, lanciando anche azioni di supporto volte a scongiurare l’uccisione del plantigrado. L’Entenazionale protezione animali (Enpa) rilancia attraverso la propria pagina Facebook l’appello al vice premier Matteo Salvini, promosso a fine giugno, per evitare la cattura dell’orso M49Maurizio” e promuove un “mail bombingchiedendo anche un intervento diretto su Fugatti. «Apprezziamo l’attenzione e la sensibilità mostrata da Matteo Salvini per la tutela dei quattro zampe che, “a volte sono migliori di alcuni a due zampe”, così come apprezziamo l’apertura della casella di posta elettronicaSOSanimali.viminale@interno.it cui inviare segnalazioni di maltrattamento. Tuttavia, i quattro zampe non sono soltanto cani e gatti. Sono anche cinghiali, orsi, lupi, daini, nutrie. Anch’essi esseri senzienti, proprio come lo sono i nostri pet. Per questo – dichiara Enpa – auspichiamo che il ministro degli Interni raccoglierà l’appello dei tantissimi italiani che l’orso Maurizio, alias M49, proprio non lo vogliono vedere morto».

Se i protezionisti tifano per la vita e la libertà dell’orsoMaurizio”, la Lega invece insiste con i suoi esponenti di vertice sulla necessità della cattura. Per il presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, il valsuganotto Roberto Paccher, «l’orso M49 è pericoloso: non lo ha stabilito né la Giunta Fugatti né la politica e la sua ricattura è un atto dovuto e di responsabilità da parte della Provincia di Trento per tutelare la sicurezza delle persone. L’aggressività di questo animale è stata ampiamente documentata». Per Paccher «la polemica strumentale di questi giorni è incomprensibile: sta alimentando il fuoco di chi vuole danneggiare l’immagine della nostra terra e coloro che oggi attaccano la gestione della situazione, sono gli stessi che nel passato hanno preso le scelte che hanno portato a generarla».

Intanto, attorno all’orso Maurizio che ha già scavallato la montagna della Marzola scendendo nella Valsugana immortalato da alcune fototrappole, fioriscono le facezie diffuse a mezzo social, sostenendone l’anelito alla libertà e schernendo unaschiatta di politici locali che agisce per partito preso. Si va dall’assioma tra la matricola M49 e quei 49 milioni di euro che la magistratura chiede indietro alla Lega, oppure alla facilità con cui è riuscito ad evadere con un «Ci vediamo, Fugatti”, con l’orso Maurizio che pedala in bicicletta, o della richiesta di asilo, accolta, presso le suore Orsoline.

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