2i Aeroporti S.p.a. perfeziona l’acquisizione del 55% del capitale di Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A. per un controvalore di 32,8 milioni di euro da parte della regione Friuli Venezia Giulia che continuerà a detenere una quota del 45%.
2i Aeroporti è controllata al 51% da F2i sgr, società che gestisce i principali fondi infrastrutturali italiani focalizzati sul Paese, e al 49% da un consorzio guidato da Ardian Infrastructure, investitore internazionale leader nel settore infrastrutturale europeo. Previsto un piano di sviluppo dello scalo con investimenti per 30 milioni nei prossimi 4 anni.
Grazie a questa operazione, l’aeroporto di Trieste entra a far parte di uno dei maggiori sistemi aeroportuali italiani, che include gli scali di Napoli, Torino, Alghero, Milano (Linate e Malpensa), Bologna ed indirettamente Bergamo. Nel 2018 gli aeroporti del network 2i Aeroporti hanno gestito in totale circa 71 milioni di passeggeri (39% traffico nazionale; volume d’affari aggregato 1,2 miliardi di euro).
Il nuovo consiglio d’amministrazione dello scalo giuliano è composto da 5 membri, due di nomina della Regione e tre di 2i Aeroporti, tra cui l’amministratore delegato. Antonio Marano è confermato presidente, mentre Marco Consalvo da direttore generale passa ad amministratore delegato. Gli altri componenti sono Laura Pascotto (partner F2i e presidente di 2i Aeroporti), Daniele Rizzolini (direttore Ardian Infrastructure), Rita Cozzi (regione Friuli Venezia Giulia).
Secondo Renato Ravanelli, amministratore delegato di 2i, in qualità di «nuovi azionisti, pensiamo di poter dare un contributo», a condizione di avere una «infrastruttura efficiente e una buona collaborazione pubblico-privato». Per Ravanelli va comunque «rafforzata l’intermodalità, i servizi per i pendolari, occorre velocizzare la tratta Trieste-Mestre e sviluppare l’attivitàcrocieristica e la collaborazione con enti promozione turistica e infine il trasporto merci, oltre all’estensione del punto francoin aeroporto».
Per il governatore regionale, Massimiliano Federiga, «l’operazione è funzionale all’inserimento dello scalo regionale in quelle dinamiche complesse che, grazie al coinvolgimento di partner privati di comprovata competenza e affidabilità, si pongono l’obiettivo di sviluppare il traffico aereo sui cieli del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un’operazione di enorme valore che, grazie al coinvolgimento di partner privati competenti e affidabili, si pone l’obiettivo di affermare sempre più la centralità del Friuli Venezia Giulia in Europa e nel mondo».
Per Fedriga «i 30 milioni di euro di investimenti previsti nei prossimi quattro anni, di cui 15 nel consolidamento delle infrastrutture di volo e 11 nel miglioramento dei terminal testimoniano la fiducia riposta dagli azionisti nelle potenzialità di uno scalo che rappresenta uno snodo intermodale tra l’Adriatico e l’Europa continentale».
Sulle conferme di Marano e Consalvo ai vertici dell’aeroporto giuliano, per Fedriga «penso che il presidente e l’amministratore delegato siano bravissimi amministratori e ho ritenuto di confermarli. Io capisco che il Pd sia abituato a fare vendette di carattere politico e a svendere persone anche persone capaci nell’interesse del loro colore. Noi siamo fatti di un’altra pasta. Io valuto le persone se hanno lavorato bene o se hanno lavorato male. Mi sembra che l’aeroporto sia stato gestito molto bene e quindi abbiamo ritenuto di confermare i vertici».
Da parte sua, il neo amministratore delegato di Trieste Airport, Marco Consalvo guarda all’immediato futuro dello scalo: «stiamo studiando tutti i collegamenti possibili. A ottobre parte quello con Malta. Per le prossima estate, non abbiamo ancora certezze ma molto probabilmente aggiungeremo destinazioni per le isole, Sicilia e Sardegna. Anche Esof2020 sicuramente può essere un volano. Trieste sta crescendo molto nella visibilità internazionale, è una città alla moda oggi. Noi vogliamo supportare questa ulteriore crescita del territorio».
Anche per Consalvo come per Ravanelli, «è fondamentale potenziare il trasporto ferroviario: per noi significa ampliare il bacino di utenti. La linea Trieste-Mestre deve migliorare nella velocità». Infine, secondo Consalvo, «entrare in F2i significa avere capacità commerciale assolutamente maggiore con le compagnie aeree, avere un know-how non tanto aeroportuale ma del business in generale. Stiamo inoltre facendo un progetto sulla trasformazione energetica dell’aeroporto da fonti rinnovabili, ed F2i ha varie società del settore».
«Compatibilmente con la crescita del traffico, è anche previsto un aumento dei dipendenti» ha detto il presidente di Airport Trieste, Antonio Marano, a margine della definizione dell’accordo con F2i per il rilancio dello scalo regionale. Soffermandosi sui nuovi collegamenti, Marano ha detto che la società sta «operando su più tavoli. C’è una serie di ragionamenti con diversi operatori per migliorare i collegamenti con gli hub che secondo noi sono la chiave di volta per migliorare la connettività del territorio». L’accordo con l’ingresso di F2i è, secondo Marano, «la miglior dimostrazione che abbiamo lavorato bene. Per andare sul mercato in maniera credibile erano necessari gli investimenti che abbiamo fatto. Oggi abbiamo uno scalo bello, attrattivo, ben collegato con la ferrovia e quindi questo era il presupposto per poterci presentare sul mercato. I prossimi passi saranno incrementare i voli e avere una forza commerciale che auspicabilmente dovremmo avere con l’ingresso di F2i»
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