Sviluppatori software e app, specialisti di big data, machine learning, cybersecurity, intelligenza artificiale: sono solo alcuni dei profili digitali più richiesti dalle aziende, anche nell’industria, non solo Ict. Nel 2018-2020 la domanda in Italia sarà di 88.000 super-tecnici digitali e il NordEst (dopo il NordOvest) fa la parte del leone con un fabbisogno del 25%, pari a 22.000 posti nel triennio. Ma in 1 caso su 2 sono introvabili (o inadeguati), anche perché si allarga la mancata soddisfazione tra domanda e offerta specie di laureati Ict.
L’alternativa c’è e si chiama Its: gli Istituti tecnici superiori, in Italia, l’unico canale di formazione terziaria professionalizzante, nato nove anni fa per formare tecnici altamente specializzati in aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo del Paese. Un’esperienza nata sul modello duale delle “Fachhochschule” tedesche, che alterna lezioni in aula e formazione pratica in azienda. E che potrebbe ora essere aggiornato e superato dal progetto promosso da Assindustria Venetocentro Imprenditori PadovaTreviso con Fondazione ITS Kennedy di Pordenone (di cui l’Associazione è socio fondatore) in collaborazione con Fòrema, presentato alla Regione Veneto, che sperimenta per la prima volta in Italia il modello di Its “residenziale” in azienda, con un salto di qualità senza precedenti nella co-progettazione e apprendimento on the job e nella proposta a giovani e famiglie.
Il progetto riguarda un corso terziario biennale, professionalizzante, con avvio a Padova in ottobre e l’obiettivo di formare 25 professionisti nello sviluppo di applicazioni aziendali web e cloud (tecnico cloud back end developer). Figure già richiestissime dal mondo del lavoro ma pressoché introvabili, in grado di implementare le architetture software e di gestione dati ad alta affidabilità, performance e sicurezza.
Il corso Its full time, rivolto a diplomati da ogni regione d’Italia, si articolerà in 1.200 ore di formazione e 800 di tirocinio, con una forte commistione tra apprendimento formale (d’aula) e non (project work, affiancamento on the job), secondo i metodi del dual system e delle software-house californiane. Il tutto, ecco la novità, in un continuum senza soluzione tra formazione e apprendistato in quanto l’intero corso biennale, nella parte d’aula e “sul campo”, si svolgerà all’interno di un’azienda, la Corvallis di Padova, protagonista dell’information technology in Italia, con 30 anni di esperienza, 21 sedi e data center e oltre 1.500 dipendenti, che ha scelto di investire risorse (60.000 euro che raddoppiano con il tutoraggio, su un valore del progetto di 340.000 nel biennio coperto da cofinanziamento pubblico-privato), ma anche organizzazione e persone per una sperimentazione da replicare magari in altre aziende e rendere strutturale. Un’opportunità senza precedenti per preparare profili qualificati, con background esperienziale, pronti ad accedere direttamente al sistema produttivo per guidarlo nella digital transformation.
Corvallis allestirà aule dedicate e comfort zone per i 25 allievi, metterà a disposizione esperti, docenti e tutor aziendali, garantirà l’inserimento in progetti di ricerca & sviluppo concreti nel contesto aziendale per migliorare competenze tecniche e soft skill, e l’assunzione per chi supererà brillantemente l’esame finale.
«In un’epoca di grandi trasformazioni tecnologiche, gli Its giocano un ruolo decisivo – dichiara Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustria Venetocentro -. Attraverso l’offerta formativa collegata a un reale bisogno delle aziende, formano infatti quei profili tecnici ad alta specializzazione di cui le imprese hanno enorme bisogno. Parliamo di 193.000 super-tecnici in Italia nei settori chiave, dalla meccanica all’Ict, decine di migliaia nel NordEst. In Assindustria Venetocentro siamo da tempo impegnati a promuoverli, siamo soci fondatori o partecipanti di 5 fondazioni Its in Veneto e Friuli che oggi impegnano circa 1.200 studenti, il 90% dei quali trova un lavoro coerente entro un anno dal diploma. Abbiamo allo studio nuovi progetti di Its per migliorare l’offerta e il coinvolgimento delle imprese, come la nuova formula “residenziale”. Ora occorre investire più risorse negli Its, per affiancarli e integrarli ai percorsi universitari, raddoppiare il numero di studenti e ridurre il gap da Germania e Francia, che hanno rispettivamente 800.000 e 530.000 studenti frequentanti mentre noi ci fermiamo a 12.000».
«La Fondazione ITS Kennedy, nata nel 2010 con 26 soci fondatori, ha scelto di operare nell’area Information communication technology (Ict), strategica per lo sviluppo digitale della manifattura – sottolinea Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone e della Fondazione ITS Kennedy – e di focalizzarsi nella formazione di sviluppatori cloud, applicazioni mobile, analisi dei dati, Iot portando il proprio know how anche in Veneto dove è capofila del Polo tecnico professionale veneto per l’Ict “Innova.ven”. L’avvio a Padova del corso per 25 tecnici superiori cloud, in partenariato con Assindustria Venetocentro–Fòrema e Corvallis, costituisce un’occasione unica di sviluppo della sinergia con il mondo aziendale (150 imprese tra Veneto e Friuli) e un’esperienza innovativa, all’interno dell’azienda, che potrà valorizzare la stretta collaborazione in fase di progettazione, docenza, stage e placement alla base del tasso di occupazione del 90% dei nostri diplomati».
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