Via libera al completamento della TAV Brescia-Padova

Il ministero, dopo una “stagionatura” nei cassetti per un paio di mesi in attesa dell’esito elettorale, ha pubblicato l’analisi costi-benefici, che promuovono l’opera con circa 300 prescrizioni. Zaia: «ora avanti con l’apertura dei cantieri per un’opera fondamentale per il NordEst».

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L’analisi costi-benefici sulla realizzazione della linea del treno ad alta velocità Tav Brescia-Padova ha acceso il semaforo verde al completamento dell’opera pubblica attesa da anni dal sistema produttivo e sociale del NordEst. Un via libera che arriva dopo una stagionatura di un paio di mesi nei cassetti del ministero in attesa dell’esito delle elezioni europee che è stato negativo per i “frenatori” del progetto.

Lo stesso ministero afferma come «fermare l’opera ereditata dai precedenti governi costava troppo, ma si può decisamente migliorare in termini di sostenibilità ed efficienza». L’opera nel segmento tra Brescia e Verona, costa quasi 3,5 miliardi per 45 chilometri complessivi (5,2 miliardi la tratta Verona-Padova).

Il ministero, fra i miglioramenti, ha imposto oltre 300 osservazioni alla Tav Brescia-Padova che fanno capo al recente Osservatorio ambientale. Si punterà anche sul passaggio del sistema di alimentazione di trazione elettrica da 25 kV corrente alternata a 3 kV corrente continua, in modo da rendere la linea a quattro binari più flessibile nel suo utilizzo con il taglio della velocità massima da 300 a 250 km/h e quindi adatta pure per i treni pendolari.

«Aldilà dei contenuti tecnici, sui quali lascio la parola agli esperti, aldilà delle raccomandazioni, dei dibattiti, delle opinioni, quello che emerge dall’analisi costi-benefici per l’alta velocità Brescia-Verona-Padova è incontrovertibile. Si è perso troppo tempo per dotare la Baviera d’Italia, con uno dei più alti Pil del mondo e con uno straordinario sistema imprenditoriale e sociale, di un’opera fondamentale per la mobilità di persone e cosecommentasoddisfatto la pubblicazione del documento il governatore del Veneto, Luca Zaia -. Adesso però basta perché le opere sono appaltate, il consenso territoriale è totale, tornare indietro non si può e non si deve. Quindi pancia a terra e lavorare per portare a compimento un’opera che andava fatta da decenni. Non possiamo – aggiunge Zaia – continuare a togliere competitività a un territorio del NordEst che già soffre per vincoli, burocrazia, lacci e lacciuoli, senza dimenticare le necessità di connettività tra Lombardia e Veneto emersi sia in sede di elaborazione della candidatura vincente alle Olimpiadi Invernali 2026, sia nell’ambito del recentissimo nuovo Piano Regionale Trasporti 2020-2030 del Veneto, elaborato dal professor Cascetta. Adesso, ripeto lavorare. Silenzio e lavorare!»

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