Una “Valle dell’idrogeno” nel Modenese, un vero e proprio distretto dedicato con l’obiettivo di realizzare un nuovo comparto industriale per la mobilità verde e l’auto a idrogeno connesso con l’automotive, ma anche un distributoredi idrogeno sulla A22 a Campogalliano: il presidente della Provincia, Gian Domenico Tomei, è stato a Bruxelles per partecipare al primo atto di un percorso che dovrebbe portare alla sua nascita accanto alla “Motor Valley” legata alle auto e moto sportive e alla velocità.
La seduta a Bruxelles ha avuto come scopo la conoscenza degli altri soggetti interessati alla costruzione di una proposta di sviluppo di percorsi di transizione energetica verso l’idrogeno, tra cui la regione spagnoladell’Aragona, quella francese dell’Alvernia–Rodano-Alpi, oltre ad aziende private come Toyota e Hyundai, le uniche realtà ad avere già in regolare produzione di serie veicoli alimentati ad idrogeno.
«Come amministratori – spiega Tomei – abbiamo il dovere di porci il tema della sostenibilità ambientale ed energetica dei nostri territori, in una fase storica in cui inquinamento e cambiamenti climatici diventano da opinione ad emergenza. L’opportunità di questo progetto, nato grazie al coinvolgimento del comune di Spilamberto, è quella di far nascere una vera e propria “Valle dell’idrogeno” nella nostra provincia. Basti pensare che Autobrennero, di cui siamo soci, ha intenzione di realizzare qui una stazione di rifornimento pubblica di idrogeno. La nostra provincia può ricoprire un ruolo strategico in questo piano di sviluppo, ed essere il baricentro di un vero e proprio distretto regionale dell’idrogeno, in una delle zone a maggior incidenza ambientale».
Secondo Tomei «il futuro per la mobilità in una realtà come l’Emilia Romagna passa anche per l’alimentazione a idrogeno delle auto private e dei mezzi pubblici».
Il progetto della “Valle dell’idrogeno coinvolge anche l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (Aess), presente anch’essa tramite il suo presidente, Benedetta Brighenti, a Bruxelles, un progetto che potrebbe portare sul territorio un finanziamento comunitario di 10 milioni di euro.
Secondo Brighenti «il progetto verte su una società permeata dall’utilizzo dell’idrogeno, un vettore energetico pulito e sostenibile, sia per la mobilità complessiva pubblica e privata, con il coinvolgimento di case automobilistiche come Toyota e Hyundai che hanno già in produzione veicoli ad idrogeno, ma anche camion e autobus. Utilizzando idrogeno per la mobilità si abbattono totalmente le emissioni inquinanti, creando anche nuovi posti di lavoro per la sua produzione, possibilmente da energie rinnovabili, come eolica e fotovoltaica, oppure da biomasse».
Ora tutti a correre per presentare un progetto concreto che deve arrivare a Bruxelles all’inizio del 2020 per potere fruire dei finanziamenti dispoibili.
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