Per i teleutenti italiani sono in arrivo due anni di cambiamenti con due differenti scadenze: la prima nel 2020 e la seconda nel 2022: il tutto per adeguare gli standard delle trasmissioni televisive alle nuove tecnologie e, soprattutto, adattarle al progressivo innalzamento della qualità dei contenuti, passati nel volgere di due lustri dallo standard 720p (hd-ready) a 1080 (Full Hd) a 4k e, in prospettiva, all’8k.
Quelle in arrivo saranno modifiche che riguardano solo le modalità di ricezione del segnale televisivo: se l’apparecchio è stato acquistato prima del 2017, probabilmente sarà necessario dotarlo di un nuovo decoder esterno dal costo di circa 50-60 euro, mentre per i televisori acquistati dopo non serve fare nulla in quanto sono già predisposti per i nuovi standard trasmissivi.
La maggioranza dei teleutenti dovranno fronteggiare quanto successo nel 2012, quando si verificò il passaggio dalle trasmissioni analogiche a quelle digitali, con la corsa all’acquisto in massa delle nuove televisioni a schermo piatto in sostituzione di quelli a tubo catodico. Il 1 gennaio 2020 il sistema delle trasmissioni televisive passerà dallo standard MPEG-2 a MPEG-4 per tutti i canali del digitale terrestre (DTT). Si tratta dello standard oggi utilizzato solo per le trasmissioni televisive dei canali in Full HD, quelli normalmente irradiati sui canali 501 (Rai Uno HD) e 505 (Canale 5HD). Se il televisore posseduto visualizza normalmente tali canali in HD, non sarà necessario fare nulla. In caso contrario (soprattutto per i primi televisori a schermo piatto a standard “HD ready”), sarà necessario acquistare un nuovo decoder per potere vedere tutta la programmazione televisiva.
Non è assolutamente necessario cambiare televisore, anche se l’apparecchio sarà affollato da un nuovo “scatolotto” con relativo telecomando. Quando si acquista il decoder, attenzione che sia predisposto anche per il successivo passaggio già previsto per il 1 gennaio 2022 con l’introduzione degli standard “HEVC” e “DVB-T2”, per evitare di dovere acquistare un nuovo decoder.
Con l’avvento degli standard “HEVC” e “DVB-T2”, l’evoluzione qualitativa delle trasmissioni televisive sarà completata, visto che sono predisposti per l’altissima definizione 8k UHD con risoluzione fino a 8192×4320. “HEVC” è l’acronimo per “High Efficiency Video Coding”, ossia video codifica ad alta efficienza, noto tra i tecnici come H.265. Si tratta di uno standard di compressione video progettato come successore di “AVC” (H.264 o MPEG-4). In confrontoa “AVC”, “HEVC” offre una migliore compressione dati, che varia dal 25% al 50%, pur mantenendo lo stesso livello di qualità video, oppure può offrire un sensibile miglioramento della qualità video mantenendo lo bit rate. Supporta risoluzioni fino a 8192×4320, tra cui l’8K UHD e, a differenza del primo AVC, offre un livello di fedeltà più alto.
“DVB-T2”, sigla di “Digital Video Broadcasting – Terrestrial Second Generation” è l’estensione dello standard televisivo DVB-T. La seconda generazione dello standard offrirà un sistema in grado di trasmettere audio digitale compresso, video e altri dati in flussi a bit-rate variabile con protezione differenziata (modulazione e codifica, VCM) contro il rumore e le interferenze. Il bit rate più elevato, rispetto al suo predecessore DVB-T, lo rende un sistema adatto per portare i segnali HDTV segnali sul canale televisivo terrestre, altrimenti limitato alla sola diffusione via satellite.
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, consultate i canali social:
Telegram
https://twitter.com/nestquotidiano
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
© Riproduzione Riservata