Assonautica, non togliere le grandi navi da Venezia

Sui progetti del Mit si può discutere, speriamo per poco. Ricognizione del ministro Toninelli in laguna. No allo spostamento delle grandi navi dalla stazione marittima. 

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Venezia grandi navi da crociera giudecca 3

Sulla questione dell’approdo delle grandi navi da crociera a Venezia, la polemica tra le istituzioni locali e il ministeroai Trasporti e Infrastrutture è ancora lungi dall’essere chiusa, specie dopo la ricognizione fatta dal ministro Danilo Toninelli in laguna.

Esclusa in modo categorico l’ipotesi che il nuovo porto crocieristico di Venezia trovi ospitalità a Marghera, per evitare che le grandi navi passino davanti al bacino di San Marco, a Venezia, restano in campo due ipotesi: San Nicolò al Lido e Chioggia. E’ questa la linea del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, frutto della visita che ha compiuto perlustrando la città sia dal cielo che dalla laguna.

La decisione definitiva non arriverà in tempi immediati perché c’è da realizzare il “protocollo fanghi”, visto il rischio che il materiale scavato sia inquinato, e bisogna discuterne la questione con le istituzioni locali e poi con i cittadini. Toninelli non ha escluso neppure che si possa arrivare anche ad un referendum.

Quanto ai pericoli rappresentati dal transito in laguna delle grandi navi da crociera va intanto studiata un’alternativa temporanea. Ma su cosa pensi il ministro al riguardo nessuno spunto è arrivato dalla visita compiuta in laguna. Dopo l’incidente del 2 giugno scorso, quando la Msc Opera nel canale della Giudecca è stata protagonista di un incidente con un battello e poi la banchina del molo, a pochi passi dalla Stazione Marittima (la nave è stata dissequestrata ed è ripartita), Toninelli ha annunciato per lunedì prossimo riunioni e consulti ulteriori in vista della soluzione del problema.

Ma la soluzione prospettata dal ministro non piace al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che insiste sul progetto dell’escavo del canale Vittorio Emanuele, da farsi subito per le navi più piccole, e in prospettiva sul nuovo porto a Marghera per le maggiori. «Con le proposte del ministro ci teniamo il problema Grandi navi per altri cinque-sei se non dieci anni – dice Brugnaro -. Se non vogliamo le navi a San Marco, e lo abbiamo detto tutti, ci vuole una soluzione vera. Intanto sostengo una soluzione di emergenza ed è quella del canale Vittorio Emanuele che è in parte già transitabile».

Sul tema interviene anche Assonautica Italiana con una nota dove si sostiene come «in un Paese che di manifatturiero non ha quasi più nulla, dove il turismo rimane l’unico baluardo possibile di una ripresa economica che non si intravvede ancora all’orizzonte, e dove la “blue economy” dell’intera costa adriatica dipende dalle crociere con numeri da capogiro, togliere Venezia, o limitarla fortemente, significa chiudere in perdita l’ennesima partita utile a risalirela china in cui la nazione intera si trova».

Per Assonautica «sui tre progetti del ministro Toninelli si può discutere, speriamo poco. Certo è che le navi, magari in numero contenuto e sotto alle 40.000 tonnellate di stazza, debbano continuare a transitare alla Giudecca senza grande pregiudizio b». Sulle grandi navi alla Marittima per Assonautica «le questioni vere da risolvere sono altre, prima tra tutte la fornitura in banchina di energia elettrica necessaria a limitare o a bypassare l’uso dei generatori di bordo, per garantire aria sana a tutta la città. In secondo luogo, la distribuzione del carico turistico, con la creazione di una seconda stazione passeggeri che vedrebbe diluire l’impegno e l’impatto dei flussi dalla Marittima del Tronchetto ad altre banchine peraltro esistenti, pur bisognose di opere adeguate».

Riguardo alla soluzione di Chioggia, infine, per Assonautica «sembrerebbe la soluzione migliore, stante i collegamenti alle infrastrutture viarie, pur da migliorare, che non hanno né il Lido, né tantomeno Malamocco. Ciò fatta salva la questione del costruendo deposito da 9.000 mc di Gpl in gronda, questione sulla quale i “No Grandi navi” non si sono esposti, come se fosse una questione secondaria se non irrilevante, mentre non è affatto così».

Grandi navi fuori dal Canale della Giudecca? «Assolutamente sì – ha dichiarato il ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio -. Noi avevamo visto la proposta fatta dal Comitatone, il ministro Toninelli non lo vedo molto d’ accordo. Aspettiamo la sua proposta per dire se siamo d’accordo o meno. L’idea che ho – ha aggiunto Centinaio – è quella che non possiamo pensare di far sbarcare i turisti troppo lontano, anche perché sappiamo tutti benissimo che l’accesso all’Adriatico da parte delle navi da crociera c’è solo ed esclusivamente perché si viene a Venezia. Se noi dovessimo togliere Venezia dalle destinazioni delle navi da crociera, vorrebbe dire togliere la destinazione Adriatico e quindi mi piacerebbe capire dal mio amico Luca Zaia cosa ne pensa nel momento in cui non dovessero sbarcare più i crocieristi nella regione Veneto. Sposo quindi assolutamente – ha concluso Centinaio – il progetto Vittorio Emanuele III: è la proposta che avevamo fatto anche noi».

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