Il Friuli Venezia Giulia apripista sul cantiere edile 4.0

Rosolen: «ruolo chiave della Regione nella digitalizzazione dell costruzioni». 

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cantiere edile 4.0
Da sx, nella fila dei relatori Valerio Pontarolo (Ance Fvg), Alessia Rosolen (assesore regionale), Stefano Casaleggi (direttore Area Science Park) e Mario Pezzetta (Ditedi)

Il punto sulla trasformazione digitale nel settore pubblico e privato della filiera delle costruzioni è stato fatto oggi nella Sala Verde del Consiglio regionale a Trieste e vede il Friuli Venezia Giulia apripista sul cantiere edile 4.0. Il programma è un filone dell’attività di Industry Platform 4 Fvg, il digital innovation hub regionale nato da un protocollo d’intesa siglato lo scorso novembre da Area Science Park, Ditedi (Distretto delle tecnologie digitali), Anci (Associazione nazionale comuni italiani) del Friuli Venezia Giulia e Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Pordenone Trieste.

«Attraverso il progetto “Argo”, la Regione Friuli Venezia Giulia si candida a territorio strategico nel percorso di digitalizzazione dei cantieri del settore edilizio e manifatturiero, costruendo una rete tra chi fa innovazione e chi deve applicarla –ha detto l’assessore regionale a formazione e lavoro, Alessia Rosolen -. Ci sono innovazioni di processo, di prodotto e organizzative e anche semplicemente di trasmissione di conoscenza attraverso cui possiamo ambire a diventare la prima Regione che di questo si occupa in maniera globale, con la partecipazione di tutti i soggetti del territorio».

Come ha spiegato il direttore generale di Area Science Park, Stefano Casaleggi, il percorso di alfabetizzazione e informazione, formazione e aggiornamento, attività di supporto assistenza tecnica per chi opera nelle costruzioni è ben incardinato. Hanno fatto tappa a Trieste, Udine e San Vito al Tagliamento gli appuntamenti formativi in 4 moduli (16 ore totali) dedicati al Bim, il “Building information modeling”, metodologia di approccio al progetto e alla realizzazione di un’opera, già ampiamente utilizzata in molti Paesi europei, che permette un risparmio in termini di tempo e risorse economiche. Vi hanno preso parte circa 350 tra professionisti (il 50% degli iscritti proviene da ordini professionali quali ingegneri, architetti, periti e geometri), imprese (30% degli iscritti) e stazioni appaltanti (20% degli iscritti).

Nei prossimi mesi, gli eventi coordinati d’illustrazione di formazione sul cantiere edile 4.0 proseguiranno con incontri nei nodi Ip4Fvgdestinati ad appaltanti e professionisti, nel corso dei quali saranno presentati casi concreti di progettazioni e ristrutturazioni immobiliari realizzate con le nuove tecnologie, con il coinvolgimento di Ance e scuole edili.

Il gemello digitale di un progetto, come ha sottolineato il rappresentante di Ance, Valerio Pontarolo, «ha un grande vantaggio: permette di rispettare i tempi e i costi delle costruzioni». «Si tratta di una rivoluzione culturale – ha detto Mario Pezzetta, presidente di Ditedi -. Nel progetto cluster di Ditedi l’idea è che la digitalizzazione, per funzionare, deve rappresentare un capitale pervasivo e quindi una cultura diffusa».

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