In occasione dell’assemblea 2019, Confindustria Ceramica ha presentato le indagini statistiche relative ai diversi comparti che compongono l’industria ceramica italiana. Sono 228 le industrie di piastrelle di ceramica, ceramica sanitaria, stoviglie e materiali refrattari attive in Italia e all’estero nel 2018, che occupano oltre 28.000 addetti e che hanno fatturato più di 7 miliardi di euro complessivi. Durante la parte straordinaria dell’assemblea, è stata posta in votazione la fusione per incorporazione di Andil – Associazione Nazionale degli Industriali dei Laterizi – in Confindustria Ceramica.
Sono 137 le aziende attive nel settore ceramico presenti in Italia, dove sono occupati 19.692 addetti (+0,9%, 177 in più rispetto all’anno precedente), che nel corso del 2018 hanno prodotto 415 milioni di metri quadrati (-1,6%), tali da consentire vendite per 410,1 milioni di metri quadrati (-2,8%). Le vendite in Italia si posizionano a 82,4 milioni di metri quadrati (-1,6%), volumi che però rappresentano meno della metà del mercato interno pre crisi. In flessione i volumi esportati, ora pari a 327,7 milioni di metri quadrati (-3,1%).
Il fatturato totale delle aziende ceramiche che producono in Italia raggiunge così i 5,4 miliardi di euro (-3,0%), derivante per 4,5 miliardi dalle esportazioni (-3,3%) – quota dell’85% sul fatturato – e da 834 milioni di euro in Italia. Nel 2018 gli investimenti sono stati 508,2 milioni di euro (9,4% sul fatturato annuo), valore che ha consentito all’intera industria di superare i 2 miliardi di euro nel quinquennio. Tra le ragioni, le opportunità date dalle misure di Industria 4.0, colte appieno dalle aziende del settore, il recupero di competitività attraverso tecnologie più evolute, l’ammodernamento degli stabilimenti e delle linee produttive, e la conseguente fiducia sulle prospettive del settore.
Sono 16 le società di diritto estero, controllate da 9 gruppi ceramici italiani, che nel 2018 hanno occupato 3.151 addetti in fabbriche estere che hanno prodotto 86 milioni di metri quadrati di piastrelle. Le vendite totali hanno generato un fatturato di 858,9 milioni di euro (-0,4%), frutto di vendite per 483,2 milioni di euro (+2,8%; quota del 56,3%) da attività in Europa e per la restante parte, 375,7 milioni di euro, da vendite in Nord America. L’80% del fatturato totale deriva da vendite nel medesimo mercato sede della fabbrica.
Il settore della ceramica sanitaria annovera 30 aziende industriali in Italia, 27 delle quali localizzate nel distretto di Civita Castellana (Viterbo). L’occupazione nazionale è pari a 2.743 dipendenti, che ha realizzato una produzione pari a 3,9 milioni di pezzi. Il fatturato è di 336,4 milioni di euro, con vendite sui diversi mercati esteri pari a 151 milioni di euro (45% del totale).
Le 34 aziende attive nella produzione di materiali refrattari presenti sul territorio nazionale occupano 1.799 addetti (stabili rispetto al 2017), con volumi in aumento del +5,1%, vendite del +4,6%. Le vendite in Italia hanno una quota del 57% dei volumi complessivi. Il fatturato totale è in significativa crescita rispetto allo scorso (oltre 400 milioni di euro) e deriva da vendite sul territorio nazionale in crescita del +6,7%, e da esportazioni in aumento del +25,9%.
Le stoviglie in ceramica vedono attive in Italia 10 aziende che occupano 668 dipendenti per una produzione 13.200 tonnellate (+3,3%) ed altrettante vendite di prodotto finito. Le vendite sul mercato domestico rappresentano il 74% delle vendite totali. Il fatturato 2018 ha sfiorato i 55 milioni di euro (+7,6%), di cui il 67% realizzato in Italia.
Confindustria ceramica, con l’incorporazione di Andil, fotografa ora anche il settore dei laterizi, settore che si compone di 76 imprese, che operano in 94 stabilimenti, che occupano 3.500 addetti, che nel 2018 hanno fatturato 380 milioni di euro, principalmente venduti sul mercato italiano.
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