Elezioni obiettivo 2020

Riflessioni post voto europeo in Trentino in vista della tornata amministrativa del prossimo anno.  Di Paolo Farinati, già assessore allo sviluppo economico del comune di Rovereto 

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ballottaggi sondaggi elezioni comunali 2018

Se all’esito delle elezioni europee dello scorso 26 maggio, che hanno visto affermarsi a livello continentale in maniera significativa i partiti fedeli all’Europa, seppur da correggere negli obiettivi e nelle politiche, aggiungiamo la quotidiana litigiosità di chi oggi governa la nostra Italia, il nostro pensiero va subito ad ipotizzare una crisi dell’attuale maggioranza M5S e Lega.

La naturale conseguenza sarebbe la nomina di un governo tecnico, che porti noi italiani a nuove elezioni politiche prevedibilmente in autunno. Stando così le cose, forse questo sarebbe il male minore e la prospettiva più giusta e più democratica. Ma con quale possibile alternativa?

Qui lo schema europeo, Popolari, PSE, ADLE e Verdi, può darci una grossa mano. Queste forze politiche, tradotte in versione italiana, hanno in più città anche in quest’ultima domenica superato la Lega e il fronte populista, o quantomeno hanno mostrato alla nostra gente il potenziale per proporre una qualificata credibile alternativa. Stante che la sinistra non è, e non lo è storicamente mai stata, maggioritaria in Italia, ritengo che un’ampia e ben ragionata alleanza di un centro sinistra moderato possa tornare a vincere. Non solo, ma ritengo possa anche acquisire il consenso di almeno la metà di quel 40% di persone che hanno deciso da tempo di non recarsi più al voto. Sono altresì convinto che gli italiani, più che di continui litigi, hanno bisogno oggi più che mai di veder rifiorire una forte fiducia nazionale.

Questo mio ragionamento troverà interessante occasione di prova pure nelle elezioni comunali del maggio 2020, molto attese anche qui in Trentino, con quasi tutti i comuni chiamati al voto. Pur sapendo che le elezioni locali hanno dinamiche e caratteristiche del tutto diverse e molto particolari.

Veniamo a ragionare per il nostro Trentino. Lo schema europeo, a cui affido ancora la mia riflessione, nella città di Trento alle elezioni del 26 maggio ha vinto, e non di poco: 46,5% il centro sinistra e 28% la Lega. Ma pure a Rovereto ha mostrato numeri interessanti, al fine di riportare il centro sinistra moderato al governo della città: 43% il centro sinistra e 30% la Lega.

Numeri che sono una base importante e decisiva da cui partire. Un progetto elettorale richiede tempo per affinarsi e per farsi apprezzare dagli elettori. Chiedo, pertanto, che chi oggi è ai vertici dei partiti di un possibile nuovo Centro Sinistra Moderato non lasci passare troppi mesi. Riconquistare la fiducia della gente vuol dire, innanzitutto, stare tra la gente, ascoltare, dialogare e proporre una visione e un progetto comunitario con intelligenza, umiltà e determinazione. Il Trentino non deve temere una nuova inevitabile fase storica. Deve aprirsi di più alle comunità viciniore, deve essere costantemente al fianco delle sue aziende, sollevandole anche da un’eccessiva burocrazia, deve mantenere alto il livello di qualità del suo sistema scolastica, dalle scuole elementari all’università, deve dare ad ogni sua comunità le chance che in parte si sono perse con la lunga crisi iniziata nel 2007/08.

In particolare, per Rovereto e la Vallagarina, la valle che più soffre oggi la disoccupazione, si devono attuare politiche e scelte che rilancino il sistema produttivo, la vera prerogativa di questo territorio. Anche con nuove adeguate infrastrutture, che sappiano catturare l’interesse di nuovi imprenditori e facilitino l’insediamento di nuove imprese.

Istruzione e lavoro, sono e saranno sempre i temi fondamentali per la costruzione del benessere in ogni comunità, piccola o grande che sia, e dovunque essa si trovi. Non tergiversiamo. La storia le opportunità ce le offre con una certa frequenza. Sta a noi coglierle. Il rischio è insito in ogni decisione, ma la non decisione è anticamera di sospetti, di sfiducia, di apatia, di indifferenza e di sicura sconfitta.

Siccome a me, da ormai vecchio sportivo, piaceva e piace sempre vincere, invito i protagonisti della politica trentina, e roveretana in particolare, all’azione. Ma che sia un’azione coinvolgente, tempestiva, determinata, coraggiosa e chiara.

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