La Giunta di Unioncamere Veneto è stata ricevuta presso il Patriarcato a San Marco dal Patriarca di Venezia, Monsignor Francesco Moraglia. Si è trattato di un’occasione voluta sia dal Patriarca Moraglia che dal presidente di Unioncamere, Mario Pozza, per incontrare la classe imprenditoriale regionale e conoscere il Sistema economico del Veneto.
Pozza ha messo al corrente Monsignor Moraglia sui dati e le riflessioni della situazione economica e sociale del sistema imprenditoriale Veneto. «Il Veneto è vivo, nonostante le difficoltà e la crisi economica che non è ancora finita. Le crisi internazionali e le frizioni tra i Paesi come Cina e USA ci penalizzano – ha detto Pozza -. Abbiamo il costo delle materie prime e del lavoro più alte d’Europa. I nostri imprenditori sono eroi. Ci siamo ripromessi che ci saranno altre occasioni per fare il punto sullo stato dell’economia del Veneto».
Il presidente della Camera di commercio Venezia Rovigo, Giuseppe Fedalto, ha sottolineato la crisi del contesto, lo smarrimento dei vincoli di coesione, la permanenza di un’illegalità, una politica statica che non percepisce la situazione reale: «nei prossimi anni le evoluzioni delle modalità di produrre servizi saranno sostituite da robot, dalle automazioni. Siamo preoccupati perché la scuola non se ne rende conto. La crisi la supereremo ma la risoluzione dell’illegalità richiede uno sforzo suppletivo di coesione e crescita della Comunità, del senso di appartenenza».
Il presidente della Camera di commercio di Vicenza, Giorgio Xoccato, ha sottolineato al Patriarca come le Camere hanno il ruolo di cerniera tra le imprese, i lavoratori e le istituzioni pubbliche oltre ad un ruolo importante di condivisione, dialogo ed ascolto insostituibile e prezioso. Ha sottolineato come questo dialogo sia favorito dal fatto che i presidenti delle Camere di commercio sono imprenditori. «Abbiamo le nostre radici in solide basi della nostra tradizione rurale che si è evoluta, siamo diventati artigiani, commercianti, capaci – sottolinea Xoccato – di mostrare con l’eccellenza dei manufatti la bellezza delle nostre città».
Il vicepresidente della Camera di commercio di Verona, Paolo Tosi, ha evidenziato come il Sistema economico del Veneto sia caratterizzato dalla presenza di un imprenditore ogni otto abitanti. «La ricchezza del turismo rappresenta una capacità produttiva notevole, una cerniera tra Nord e Sud, Est ed Ovest – ha detto Tosi -. In questo contesto positivo c’è preoccupazione però per i giovani. Noi la nostra storia l’abbiamo fatta, loro devono dotarsi di grande flessibilità e di capacità per affrontare il cambiamento, questa è la forza della nostra gente».
Il vicepresidente della Camera di commercio di Padova, Franco Pasqualetti ha ricordato che il Veneto è un territorio ricco di servizi, università, pspedali d’eccellenza: «il nostro futuro dipende dalla capacità di dialogare tra tutti. Il nostro principale obiettivo è quello di preparare i nostri giovani imprenditori a guardare lontano. Onestà, impegno, sapersi rapportare con gli altri nella ricerca di un benessere. Le risorse umane e le persone sono fondamentali».
«Bisogna essere realisti – ha sottolineato a sua volta il Patriarca Moraglia – soprattutto in un momento come il nostro di grandi cambiamenti: lo scenario futuro ci interpella. Ed è specialmente in questi frangenti, e proprio quando sembra che al lavoro non serva più la manodopera, ossia l’uomo, che diventa essenziale riaffermare una volta di più la centralità della persona umana e la sua insostituibilità. Determinante diventa il ruolo e l’impegno delle Camere di commercio nel tutelare le imprese e creare le migliori condizioni per tutti nel territorio che rappresentano. Un’altra questione su cui dobbiamo confrontarci è quello della legalità. Il nostro territorio ha mostrato fragilità e permeabilità di fronte al fenomeno della illegalità che si presenta complesso e che si argina producendo gli anticorpi a livello culturale, sociale e quindi economico. La dottrina sociale della Chiesa, in tutto questo, può essere uno strumento prezioso per ricostituire i giusti rapporti e una rete di nuove relazioni virtuose».
«Noi vogliamo essere portatori di positività e di speranza – ha detto Roberto Crosta, segretario generale di Unioncamere Veneto -. Lavoriamo per servire le imprese, offriamo servizi innovativi, siamo impegnati nella digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione pur lavorando con i nostri colleghi che hanno un’età avanzata, perché non possiamo assumere giovani. Crediamo in un rapporto stretto con i corpi intermedi (associazioni, sindacati, etc.) abbiamo la responsabilità di avvicinare i giovani nel mondo del lavoro cercando di tessere relazioni tra la scuola e l’impresa. Unioncamere Veneto guarda con interesse e sostiene il Competence center che significa investire sia in tecnologia, ma anche in competenze, patrimonio delle nostre comunità».
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