Conferenza dei rettori delle università italiane a Udine

Rosolen: «investire per la sostenibilità del percorso formativo». 

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Conferenza dei rettori

Udine ha ospitato la riunione della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) che si è confrontata sul temaLe università per la sostenibilità», cui hanno partecipato oltre centosettanta tra studiosi, ricercatori ed esperti, provenienti da oltre cento tra università, istituzioni, centri di ricerca e organizzazioni pubbliche e private. L’evento si è sviluppato su quattro gruppi di lavoro: ambiente, clima ed energia; welfare, salute e benessere; economia, lavoro e territorio; istruzione e diritto allo studio.

L’assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen, è intervenuta a Udine a portare il saluto della Regione all’apertura della Conferenza dei rettori ricordando che «sostenibilità e ricerca sono due punti ferminell’azione della Regione a sostegno del mondo dell’istruzione e della formazione. E lo sono anche per gli studenti che frequentano le due università e gli enti di formazione». Da tempo, ha ricordato l’assessore, grazie all’Ardiss, l’Azienda regionale per il diritto allo studio, essi accettano di sottoscrivere un percorso di sostenibilità lungo il loro cammino di studi.

Un elemento importante nella formazione verso la sostenibilità, in quanto, se nel contempo responsabilizza i giovani al rispetto del valore dell’ambiente in cui vivono e che un giorno a loro volta essi saranno chiamati a gestire e preservare, pur puntando allo sviluppo della comunità, evidenzia come sia presente tra gli studenti la sensibilità verso il rapporto tra il progresso e il mantenimento di condizioni ideali per la vita e per l’ambiente.

Rosolen ha indirizzato alle università italiane, tramite i loro rettori, un particolare plauso per «l’impegno profuso nella diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, accomunando competenze ed esperienze diverse anche tramite la neocostituita rete degli atenei per lo sviluppo sostenibile, della quale anche l’università di Udine fa parte. Ciò evidenzia la volontà di collaborare dell’ateneo friulano, che la Regione saprà cogliere anche nell’ambito della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile e del Piano di adattamento ai cambiamenti climatici». Si tratta di strumenti in fase di predisposizione che prevedono il coinvolgimento delle università regionali di Udine e di Trieste in un ruolo di assistenza metodologica, che sarà sancito dalla Regione con un apposito accordo di collaborazione.

Nel frattempo, per l’affermazione dello sviluppo sostenibile definito dall’Agenda 2030 (il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel 2015 dai governi di 193 Paesi membri dell’ONU, che si può sintetizzare nello sviluppo capace di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere le possibilità per le generazioni future di fare altrettanto nei prossimi anni) il Governo regionale, ha detto Rosolen, «sta già facendo la sua parte: per esempio, scegliendo di anticipare al prossimo anno l’affermazione della riduzione ed eliminazione dell’utilizzo di materie plastiche, e sostenendo nel contempo i progetti di rigenerazione, riuso e riciclo dei rifiuti. Sono inoltre in programma gli stati generali della mittelenergia dell’Alpe Adria e dell’Adriatico, da tenersi tra la fine dell’anno e l’inizio del 2020, per consentire la redazione di una Carta ambientale». E’ inoltre in atto, ha ricordato Rosolen, «un programma finalizzato a fare dell’aeroporto del Friuli Venezia Giulia il primo scalo internazionalein Europa, alimentato esclusivamente da pannelli fotovoltaici».

Infine, ha concluso Rosolen, «la Regione intende dare prosecuzione al progetto Noemix, per la promozione della mobilità elettrica nella pubblica amministrazione, così, da poter candidare il Friuli Venezia Giulia a essere la prima realtà nella quale una quota consistente dei veicoli aziendali degli enti pubblici sarà sostituita da veicoli elettrici; mentre il Piano regionale della mobilità elettrica prevede l’attivazione di decine di colonnine di ricarica destinate a favorire l’impiego di tali mezzi».

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