Dopo due mesi trascorsi senza alcuna risposta in tema di infrastrutture dell’Emilia Romagna, la Regione torna a premere col Governo per chiedere lo sblocco del progetto relativo al Passante di Bologna e della Bretella Campogalliano-Sassuolo.
L’appello ad un governo centrale assente è stato fatto, assieme alla Regione, dalle associazioni di categoria delle imprese di tutti i settori e le organizzazioni sindacali. Per questo, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, che parte proprio dalla riunione del tavolo di confronto convocata a per fare il punto sullo stato di avanzamento delle principali infrastrutture della mobilità in Emilia Romagna.
«A quasi due mesi dal nostro incontro al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, avvenuto il 20 marzo scorso – scrive Bonaccini anche a nome delle parti sociali – non abbiamo più avuto riscontro circa gli impegni assunti dal Governo rispetto alle due opere di cruciale importanza discusse, la Bretella Campogalliano-Sassuolo e il Passante di Bologna».
In quella sede, ricorda, il confronto sulle infrastrutture dell’Emilia Romagna «fu estremamente positivo e registrammo con favore come il Mit, concluse le analisi costi-benefici, riconoscesse la bontà della Bretella Campogalliano-Sassuolo, assicurandoci tempi brevissimi per la validazione del progetto esecutivo presentato dalla concessionaria AutoCs (Autobrennero maggiore azionista) il 12 novembre 2018, i cui termini risultavano peraltro allora già scaduti. Purtroppo, ad oggi non risulta pervenuto alcun riscontro formale da parte del Governo”.
Anche rispetto al Passante di Bologna, prosegue il presidente della Regione, le ipotesi progettuali prospettate in quella sede dal Ministero «coglievano sostanzialmente l’obiettivo del sistema regionale dell’Emilia Romagna, riconoscendo la necessità di potenziare e mettere in sicurezza tanto il tratto autostradale quanto la tangenziale di Bologna». Tanto che a distanza di una sola settimana dall’incontro, il 27 marzo, «esprimemmo con chiarezza la nostra convinta preferenza per l’ipotesi progettuale cosiddetta “A evoluta”, al fine di consentire al Governo di convocare la Conferenza di servizi in cui formalizzare questo importante passo avanti di condivisione. Purtroppo, anche in questo caso, ad oggi non risulta» alla Regione «che il Mit abbia dato corso agli impegni indicati».
Per queste ragioni, e «d’intesa con le rappresentanze economiche e sociali», il presidente Bonaccini chiude sollecitando «un rapido riscontro al fine di sbloccare un progetto da troppo tempo fermo (Passante), e un’opera che non attende altro adempimento che il Vostro nulla osta per partire (Bretella)».
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