Si è tenuto presso il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme di Cavalese in Trentino, il primo degli incontri del ciclo “Lo sviluppo del territorio montano” promossi da Intesa Sanpaolo nei territori montani del NordEst.
All’incontro sono intervenuti Renzo Simonato, direttore regionale Veneto Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige Intesa Sanpaolo, Enzo Bassetti, vice presidente Unat e presidente della sezione di Riva del Garda degli albergatori, Raffael Mooswalder, vice direttore HGV Hoteliers – und Gastwirteverband – Unione Albergatori e Pubblici Esercenti dell’Alto Adige, Claudio Filippi, Ufficio studi Associazione Artigiani Trentino e Gaetano Casertano, CEO TH Resorts.
L’incontro ha stimolato interessanti riflessioni sulle tematiche legate alla montagna con lo scopo di facilitare le sinergie tra i diversi attori e offrire una visione sulle opportunità di sviluppo dei settori del turismo, dell’agroalimentare e dell’ambiente. Secondo uno studio della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, il turismo rappresenta un punto di forza dell’economia regionale. Negli ultimi 10 anni infatti i flussi turistici hanno continuato a crescere nelle due province in termini di presenze, toccando nuovi massimi storici anche nel 2018 (Bolzano con 33 milioni di presenze e Trento con più di 18 milioni di presenze). A tale proposito Intesa Sanpaolo mette a disposizione degli operatori delle linee di credito dedicate che tengono conto delle esigenze del settore turistico-alberghiero.
Un’altra risorsa importante per l’economia montana è rappresentata dalla filiera del legno. Si nota infatti come la montagna del Triveneto disponga di una buona dotazione di superficie a foreste e boschi (più del 15% del totale nazionale) e che la filiera del legno-arredo costituisca un importante sbocco occupazionale (26.373 addetti nel 2016, di cui 6.829 in Trentino Alto Adige). In particolare, le due province di Trento e Bolzano sono specializzate nella lavorazione del legno grezzo soprattutto per scopi edilizi e, a differenza del Veneto e del Friuli Venzia Giulia, tra il 2001 e il 2014 hanno incrementato l’utilizzo del legno sia per combustibile che per legna da lavoro (Trentino Alto Adige +60%, Veneto -65% e Friuli Venzia Giulia – 89%). Lo scorso dicembre Intesa Sanpaolo ha stanziato un plafond di 100 milioni di euro a supporto della filiera triveneta del legno colpita dal maltempo, ai fini del rimboschimento, di attività rigenerativa dell’ecosistema e di prelievo del legname, per evitarne il degrado. L’obiettivo è affiancare le imprese della filiera sia nella gestione del materiale da raccogliere sia nella successiva opera di rimboschimento.
Un’altra risorsa per l’economia regionale è il settore agroalimentare che si sta affermando nei mercati internazionali. Oltre all’eccellenza nella proposta varietale delle mele, il Trentino Alto Adige ha sviluppato anche un importante distretto della lavorazione della frutta in succhi e marmellate che assieme all’affermazione di vini di Bolzano e di Trento e ai salumi dell’Alto Adige offre un marchio allargato per promuovere il territorio.
La ricerca di banca Intesa Sanpaolo evidenzia inoltre che l’andamento peculiare del Trentino Alto Adige è stato positivamente influenzato anche dalla presenza di una buona offerta di servizi di base (mobilità, istruzione, spazi ospedalieri, connessione digitale) e dallo stato di salute del mercato del lavoro evidente dall’alta probabilità di trovare impiego in loco. Si tratta di importanti fattori che contribuiscono a rendere alta l’attrattività di questo territorio in termini residenziali. Più in generale si può dire che in Trentino Alto Adige sia premiante la diffusione di un modello sociale in grado di produrre ottimi indicatori di benessere soggettivo (superiori a quelli medi del Nord Italia), grazie all’esistenza di una forte coesione sociale e di una attenzione condivisa alla cura dell’ambiente.
Si tratta di risultati importanti che rappresentano una buona base di partenza per affrontare le sfide che il tessuto economico locale si troverà ad affrontare in futuro. In particolare, andrà sfruttato il potenziale offerto dall’innovazione tecnologica in chiave 4.0, facendo leva soprattutto sul capitale umano. Andranno pertanto adeguatamente valorizzate e trattenute le competenze e i talenti, evitando di perdere come in passato giovani laureati che si trasferiscono all’estero alla ricerca di opportunità di lavoro (nella provincia di Bolzano il numero di giovani laureati che si trasferiscono all’estero per lavoro supera quello degli entranti).
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