Sanità del Veneto, dalla Conferenza Stato-Regioni 330 milioni di euro per 12 progetti

Zaia: «un risultato che conferma come regione al vertice della sanità italiana». Lanzarin: «premiata la qualità dei progetti proposti». 

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La sanità del Veneto può contare da oggi su nuovi investimenti per un totale di 330.156.000 euro destinata a sostenere 12 importanti progetti, con un importo totale di circa 363 milioni, che la Regione del Veneto aveva proposto per l’assegnazione di fondi Cipe, relativi all’ex articolo 20 per gli investimenti in sanità a valere sull’anno 2018, il cui elenco nazionale ha avuto oggi il via libera in Conferenza Stato-Regioni.

I progetti veneti, che fanno parte di un elenco di priorità a suo tempo richiesto dal Cipe alla Regione, riguardano tutte le Ullss e l’Istituto Oncologico Veneto e, come previsto dalla normativa nazionale, sono rivolti particolarmente a programmi di adeguamento antincendio, adeguamento sismico e ammodernamento tecnologico.

«Siamo di fronte a un risultato vistoso, con il quale dimostriamo ancora una volta di essere avanguardia– commenta il presidente della Regione, Luca Zaia – che ci vede assegnare la quasi totalità dei fondi richiesti: impresa difficile, realizzata grazie a un lavoro lungo e complesso dei nostri tecnici. Anche in questa occasione, il Veneto dimostra tutte le sue capacità programmatorie, progettuali e gestionali, perché, su queste partite nazionali, se sbagli una virgola sei spacciato. Sono le stesse con le quali legittimiamo la nostra richiesta di autonomia, che significa mettere a frutto le proprie buone pratiche al servizio dei cittadini, e, sia chiaro, senza togliere niente a nessun altro. Questi fondi – aggiunge Zaia – sono stati ripartiti con la stessa formula del riparto del Fondo Sanitario Nazionale, con una quota d’accesso per ogni Regione. La nostra è dell’8,25% e il nostro progetto di autonomia non va a intaccare di un euro ciò che spetta agli altri».

Soddisfazione viene espressa anche dall’assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin, che punta i riflettori sulla «qualità dei progetti proposti dalla sanità del Veneto, ognuno dei quali costituiva una priorità per sostenere il processo di sviluppo complessivo del sistema infrastrutturale sanitario veneto. I fronti sui quali investire sono molteplici. Per questo è fondamentale saper attingere a tutte le fonti disponibili, come siamo riusciti a fare anche in questo caso. La piccola differenza tra l’importo complessivo progettuale e l’assegnazione Cipe – precisa Lanzarin – non è un problema: la si potrà recuperare da altre fonti. Oggi portiamo a casa un risultato significativo per tutte le Ullss e per lo IOV. Come abbiamo sempre detto, sul territorio del Veneto nessuno resta indietro».

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