Il Lions Club Rovereto Host ha festeggiato i suoi primi 50 anni di attività con un evento particolare, gemellandolo con il cinquantenario della conquista della Luna da parte dell’Uomo ospitando in città l’astrofisico ed astronauta Umberto Guidoni che ha fatto anche da prestigiosa guida alla mostra allestita al Museo civico “La Luna. E poi?”.
200 persone hanno partecipato alla visita guidata della mostra al Museo, mentre centinaia di ragazzi hanno seguito la conferenza riservata agli istituti superiori cittadini il giorno dopo con Guidoni che ha affrontato le varie tematiche dell’esplorazione spaziale e le sue ricadute. In apertura dell’incontro un filmato esclusivo, con cui Guidoni ha narrato le molteplici esperienze dell’uomo nello spazio, a partire dai primi anni ’60, epoca di vera “guerra fredda” tra USA e URSS, anni in cui le due superpotenze mondiali hanno dato vita ad un’autentica competizione per la conquista dello spazio, con l’obiettivo di affermare la loro reciproca superiorità. «La scienza e la tecnologia spaziale fin da allora – ha affermato Guidoni – hanno certamente contribuito a migliorare anche la nostra vita sulla Terra».
Dal famoso 20 luglio 1969, con le emozionanti immagini e le voci di Neil Armstrong e Buzz Aldrin che posano per primi uomini i loro piedi sulla Luna, Guidoni ha condotto gli studenti lungo un viaggio affascinante, giungendo alle sue due missioni nello spazio. La prima nel marzo 1996, quando con il Columbia compie ben 252 orbite in poco più di 15 giorni, più di 10 milioni di chilometri; poi la seconda, nell’aprile 2001, quando con lo Space Shuttle giunge come primo astronauta europeo alla Stazione Spaziale Internazionale, al cui interno lascia la bandiera italiana e lo stendardo consegnatogli dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Guidoni si è dedicato ai giornalisti che gli hanno posto numerose domande, soprattutto sul rinnovato impulso all’esplorazione spaziale.
Cosa spinge tutti i maggiori paesi a investire nuovamente nella conquista spaziale dopo cinque decadi di sostanziale abbandono?
Credo che alla base di tutto ci sia quell’invincibile anelito dell’Umanità verso la scoperta di territori ignoti, quale è in larghissima parte lo spazio, finora solcato dall’Uomo solo tramite esplorazioni da remoto grazie a sonde spaziali che hanno varcato i confini del Sistema Solare e a robot che sono stati spediti sulla superficie di Marte e di Venere. Oggi la tecnologia è matura per portare l’Uomo nuovamente nelle missioni di esplorazione spaziale e la prima tappa sarà nuovamente verso la Luna con la creazione di una base permanente abitata.
Perché andare nuovamente sulla Luna con una base permanente?
La Luna costituisce un trampolino fondamentale verso l’esplorazione umana del Sistema Solare in particolare verso il pianeta Marte. Avendo una base sulla Luna, si possono inviare qui tutti i materiali necessari per la missione su Marte in più viaggi di minore durata e più facili da gestire soprattutto in termini di pesi lanciati da Terra. Da qui, sfruttando le migliori condizioni di assenza di gravità, il veicolo spaziale che dovrà andare su Marte potrà fare tappa per i rifornimenti di energia, caricare i materiali scientifici e il vettovagliamento necessario per gli astronauti che dovranno compiere un viaggio interplanetario lungo mesi.
Si parla della Luna anche come serbatoio di terre rare per l’industria terrestre.
Questo può essere l’altra parte della spinta alla realizzazione di una base lunare permanente, con la possibilità di estrarre dal suolo lunare materiali da spedire poi sulla Terra tramite navette automatizzate. Oppure utilizzare la Luna e l’assenza di gravità per realizzare prodotti altrimenti difficili da creare sulla Terra.
La corsa allo spazio vede impegnati numerosi protagonisti. Oltra ai “tradizionali” americani, europei e russi, ora arriva anche la Cina.
La nuova corsa allo spazio risulta affollata, ma credo che quando si passerà dalle proposte ai fatti sarà obbligatorio riunire tutti gli sforzi in un’unica missione congiunta per ridurre i costi che sono ancora molto alti e con ritorni ancora incerti. In questa nuova corsa, la Cina ha da poco messo a segno un risultato notevole, facendo atterrare una propria sonda sulla faccia nascosta della Luna, cosa che ha implicato la messa in orbita attorno alla Luna di un apposito satellite per la trasmissione dei segnali da Terra per mandare e ricevere le istruzioni alla sonda. Prima di ora, nessuno lo aveva mai tentato.
Che ricadute concrete potrà avere la nuova corsa allo spazio?
Ce ne possono essere tante, quasi infinite, dallo sviluppo di nuove tecnologie informatiche o di nuovi medicinali o materiali realizzati in condizioni di assenza di gravità, oppure la maggiore disponibilità di materiali rari sulla Terra.
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