Gruppo Generali: l’assemblea conferma per un nuovo triennio gli attuali vertici

Donnet (amministratore delegato) e Galateri di Genola (presidente) mirano con decisione all’Europa nel prossimo triennio. 

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Il Gruppo Generali, riunito in assemblea dei soci a Trieste, è un «vascello solido, veloce e moderno» che guarda all’Europa, punta alla transizione energetica ed è «life-time partner» per i clienti: questa la nuova immagine di Generali secondo il presidenteGabriele Galateri di Genola, riconfermato per un altro triennio dai soci dopo la rimozione dei vincoli di età in assemblea, per portare a termine il piano industriale al 2021 presentato lo scorso novembre.

Proprio in Europa Generali vuole crescere puntando alle piccole e medie compagnie, soprattutto ad Est, ha detto l’amministratore delegato Philippe Donnet, anch’egli confermato dopo sei ore di assemblea alla Stazione Marittima di Trieste che ha visto una partecipazione del 55,8% del capitale, il dato più elevato a memoria di Galateri. I vertici del Leone hanno fatto il puntosull’impegno nell’economia sostenibile, nella lotta ai cambiamenti climatici e nell’uscita dal carbone, agendo «sia sul fronte investimenti che su quello assicurativo», ha detto Galateri. Gli ha fatto eco Donnet, che ha annunciato l’obiettivo di «aumentare le soluzioni assicurative sostenibili, con 4,5 miliardi di investimenti verdi e sostenibili secondo i principi dell’Onu entro il 2021», in infrastrutture e tramite il lancio di “Green Bond”.

Ma il punto di svolta di Generali è tutto finanziario, a partire dall’andamento del titolo in Borsa che, come ha sottolineato Donnet, «dall’Investor day di novembre è salito di oltre il 48%, meglio della media dei titoli assicurativi europei», a fronte di uno Stoxx europeo di settore salito del 18%. Donnet, che si è detto «onorato» per il rinnovo del mandato, ha ricordato agli azionisti l’obiettivo per i prossimi anni di «far crescere l’utile per azione evitando di rendere il risultato troppo dipendente dalle plusvalenze e tenendo sotto controllo la sua redistribuzione (pay-out), tanto che salirà il dividendo, ma si ridurrà il pay-out ratio».

Quanto al consolidamento nel settore, secondo Donnet «non esistono le situazioni di debolezza che hanno spinto ai consolidamenti il mondo bancario» e sono quindi da escludere «grandi movimenti» tra le compagnie. Ma gli occhi del Leone sono puntati sulle «quattromila piccole e medie società di assicurazione» attive in Europa, soprattutto ad Est. «Alcune di queste – ha indicato – avranno l’interesse ad integrarsi in gruppi assicurativi più importanti e ovviamente noi saremo uno di questi gruppi».

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