Via libera dalla autorità sanitarie Usa alla commercializzazione negli Stati Uniti del “Sistema di riscaldamento del tabacco” Iqos prodotto dalla Philip Morris International nello stabilimento di Crespellano nel Bolognese. Iqos, a differenza di quanto avviene con il consueto uso delle sigarette, scalda ma non brucia il tabacco, generando un aerosol contenente nicotina. La società sottolinea come si tratti del primo sistema elettronico per il riscaldamento del tabacco a ricevere l’autorizzazione al commercio dalla Food and Drug Administration (Fda) giunto a seguito di un rigoroso processo di verifica basato su evidenze scientifiche condotto secondo la procedura della Pmta (richiesta per l’immissione sul mercato).
La Fda ha approvato Iqos perché lo giudica uno strumento adeguato ai fini della protezione della salute pubblica in quanto produce un quantitativo minore e livelli più bassi di sostanze tossiche rispetto alle sigarette combuste.
Philip Morris sottolinea come l’autorizzazione sia molto importante per l’Italia dal momento che i prodotti a tabacco riscaldatoautorizzati saranno inizialmente prodotti da Philip Morris International a Bologna, dove ha sede il primo e più importante impianto industriale dell’azienda interamente dedicato ai prodotti innovativi (l’impianto produttivo, sito a Crespellano, e stato realizzato grazie a un investimento industriale da oltre 1 miliardo di euro, che ha previsto oltre 1.200 nuove assunzioni). Una prospettiva di crescita per Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, e per l’intero sistema produttivo ad essa collegato, se si considera che il mercato americano rappresenta il più grande mercato al mondo dopo la Cina.
La Fda ha avuto evidenza del fatto che l’aerosol prodotto dal sistema di riscaldamento del tabacco Iqos contiene meno sostanze chimiche tossiche rispetto al fumo di sigaretta. L’esposizione al monossido di carbonio dall’aerosol di Iqos è paragonabileall’esposizione ambientale, e i livelli di acroleina e formaldeide sono inferiori rispettivamente tra l’89% e il 95% e tra il 66% e il 91% rispetto alle sigarette combuste. Inoltre, i livelli di nicotina forniti da Iqos sono vicini a quelli delle sigarette combuste, un fattore che suggerisce la probabilità che gli utilizzatori possano essere in grado di passare completamente dalle sigarette combuste a un uso esclusivo di Iqos.
L’autorizzazione dei nuovi prodotti del tabacco non significa che siano sicuri, ma il processo di verifica assicura che la commercializzazione di tali prodotti sia appropriata per la protezione della salute pubblica, tenendo conto dei rischi e dei benefici per la popolazione nel suo complesso. Ciò comprende il modo in cui questi prodotti possono influire sul consumo di nicotina e del tabacco da parte dei giovani e il potenziale di questi prodotti di spostare completamente i fumatori adulti dall’uso di sigarette combustibili.
Il via libera americano «rappresenta un passaggio fondamentale nel processo di sostituzione delle sigarette tradizionali con prodotti senza combustione a benefico della salute pubblica – ha commentato Marco Hannappel, amministratore delegato Philip Morris Italia -. Una scelta presa in seguito a un rigoroso processo di verifica che ha tenuto conto sia delle evidenze scientifiche presentate da Philip Morris sia di quelle attualmente disponibili nella lettura peer-reviewed. Un esempio di come attori diversi, nel rispetto dei propri ruoli, possano lavorare insieme per risolvere un problema come quello del fumo e ci stimola ad andare avanti in questa direzione per continuare a mettere a disposizione della comunita scientifica e degli enti regolatori ulteriori evidenze a supporto dei prodotti alternativi, come Iqos, contribuendo ad alimentare il dibattito sulla riduzione del danno. Per l’Italia – ha aggiunto Hannappel– la scelta della Fda costituisce anche una grandissima opportunità industriale, per Philip Morris e per tutto il tessuto produttivo italiano collegato allo stabilimento di Bologna, in quanto i riscaldatori per il mercato americano saranno inizialmente prodottiproprio in Italia».
Secondo l’oncologo Umberto Tirelli «questo risponde alla logica del principio di riduzione del danno. Nostro dovere di oncologi continua ad essere quello di far smettere o non iniziare a fumare, ma qualora non si riuscisse o non si volesse smettere, bisogna dire che esistono alternative come Iqos, in linea con quanto detto dalla Fda. Resta l’obiettivo primario – dice Tirelli – che è quello di ridurre le malattie e le morti dovute al fumo. Il concetto della riduzione del danno sostanzialmente approvato dalla Fda con questa decisione ci aiuterà a ridurre il numero di morti associati al fumo delle sigarette tradizionali».
Per il prof. Fabio Beatrice, direttore del Centro Antifumo San Giovanni Bosco di Torino, «il tabagismo induce una dipendenzada nicotina e l’esigenza di fumare risponde a questa dipendenza. Purtroppo a causa del bisogno di inalare nicotina il fumatore si espone ad una fortissima tossicità legata alla combustione. La forte riduzione dell’impatto di queste sostanze nell’aerosol erogato da Iqos è stata accettata da Fda e talune sostanze come acroleina e formaldeide risultano drammaticamente ridotte rispetto al fumo analogico. Non vi è dubbio che una riduzione importante della tossicità abbia un forte significato per il fumatore resistente alla cessazione».
L’autorizzazione alla commercializzazione negli Stati Uniti della sigaretta elettronica ha avuto ripercussioni su tutta la filiera. Gima TT, controllata del gruppo bolognese Ima, leader nelle macchine automatiche per il confezionamento dei prodotti derivati dal tabacco, guarda al futuro con serenità, nonostante le previsioni 2019 fortemente ridimensionate (-40% del fatturato proprio a causa della riduzione degli ordini da Philip Morris Italia, che fino a poco tempo fa valeva la metà delle commesse di Gima): «siamo convinti che si tratti di una situazione contingente – spiega Sergio Marzo, presidente di Gima – in quanto il mercato dei prodottidi nuova generazione derivati dal tabacco continua ad essere promettente con una stima di oltre 3 miliardi di euro all’anno a livello mondiale e l’Italia ha una posizione di vantaggio nelle nuove tecnologie».
Al momento, Iqos può contare su 7,3 milioni di consumatori, destinati a crescere con l’apertura del mercato americano oggi dominato da altri dispositivi che annoverano 40 milioni di consumatori, con una previsione di 250 miliardi di stick annui. Per Iqosquesto potrebbe tradursi in una crescita di altri 6 miliardi di stick aggiuntivi che nell’immediato graveranno tutti sull’impianto bolognese.
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