Elettrificazione anello ferroviario del bellunese: polemica sulla disponibilità dei fondi

De Berti: «continuiamo a chiedere risorse al governo di oggi perché quello di ieri le ha solo annunciate e mai stanziate». De Menech: «preoccupante che l’assessore e la giunta veneta non conoscano i contenuti dell’accordo».  

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Elettrificazione anello ferroviario del bellunese

Sui fili dell’ancora incompiuta elettrificazione dell’anello ferroviario del bellunese nella tratta Conegliano-Ponte nelle Alpi è scoppiata un’accesa polemica tra l’assessore ai trasporti della regione Veneto, Elisa De Berti, e il deputato Dem del Bellunese, Roger De Menech, in merito alla effettiva disponibilità dei fondi pubblici da parte dello Stato per realizzare l’operazione.

«Ci auguriamo che l’attuale ministro dei trasporti sappia trovare le risorse necessarie al completamento dell’elettrificazionedell’anello ferroviario del Bellunese, e noi, come abbiamo fatto con il suo predecessore, lo incalzeremo perché le metta effettivamente a disposizione. Ma tali risorse, che il deputato bellunese del Pd, “portavoce” dell’ex ministro, vuol far credere che già ci siano, in realtà non sono mai state concretamente stanziate» ha detto De Berti secondo cui «è del tutto improprio parlare di “blocco” perché tutti i soldi per finanziare l’intero progetto non ci sono oggi, ma nemmeno prima c’erano! Il precedente Governo, infatti, non ha mai concluso l’iter di finanziamento delle opere in argomento ed è da allora che le risorse mancanti non sono tecnicamente disponibili».

L’assessore spiega che i lavori di elettrificazione del cosiddetto “anello Bellunese”, in capo a RFI, sono in corso e i cantieri avviati saranno conclusi per la fine del 2020. I cantieri aperti interessano la tratta Conegliano-Vittorio Veneto, mentre sono in fase di avvio sulla Vittorio Veneto-Ponte nelle Alpi-Belluno. A seguire, perfezionato l’iter di approvazione del Contratto di programma 2017-2021 tra Ministero e RFI, saranno avviati, a completamento dell’anello, i cantieri tra Treviso-Montebelluna e Belluno.

«La conferma del finanziamento – sottolinea De Berti – riguarda esclusivamente i cantieri aperti e quelli in corso di avvio, per un importo complessivo di 100 milioni di euro. Ma per la rimanente quota di complessivi 130 milioni di euro, prevista dal Contratto di programma 2017-2021, l’iter è in corso di perfezionamento dall’agosto del 2017».

Una posizione che De Menech smentisce con una secca dichiarazione: «ci preoccupa non poco che l’assessore regionale ai trasporti non sia a conoscenza del contratto di programma firmato dallo Stato con Rfi». De Menech è allibito dal tentativo della Regione Veneto di scaricare le responsabilità del blocco dei fondi per l’elettrificazione della ferrovia bellunese sul passato governo. «Comunichiamo all’assessore che fra Ponte e Belluno ci sono già i piloni come tutti possono vedere, prova provata che le risorse ci sono. Come si evince dalla relazione allegata al contratto di programma valido per gli anni 2017-2021, il governo del Partito democratico ha stanziato 130 milioni di euro per la chiusura dell’anello basso delle Dolomiti», spiega De Menech sottolineando come il contratto è stato firmato dall’allora ministro per le infrastrutture e i trasporti, Graziano Delrio. «Se l’assessore e la giunta veneta non conoscono i termini di quell’accordo, credo siamo di fronte a un problema molto serio».

Un’affermazione che De Berti rinvia al mittente: «la Regione continuerà a sollecitare questo Governo come ha fatto con il precedente, affinché siano assicurati i finanziamenti necessari a completare l’elettrificazione delle linee e consegnare così ai cittadini una rete ferroviaria efficiente e sostenibile sotto il profilo ambientale. Sarebbe stato meglio se il deputato bellunese del Pd, invece che diffondere oggi allarmismo, si fosse dedicato con maggior efficienza, quando il suo partito era al Governo, per far stanziare concretamente le risorse. Invece si è limitato solo, in modo furbesco e opportunistico, ad annunciarle».

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