La sicurezza delle persone in qualsiasi luogo esse siano è stato al centro del convegno “Sicuramente in…casa, strada, lavoro” promosso da Gesteco Spa di Povoletto (Gruppo Luci) nell’auditorium Comelli del palazzo della regione Friuli Venezia Giulia di Udine.
«Ci sembra che sia ancora tiepida la sensibilità sul tema della sicurezza, nonostante la cruda realtà di infortuni traumatici, spesso mortali, che avvengono in ogni momento, dalla casa alla strada, dal lavoro al tempo dedicato agli hobby – ha detto Adriano Luci, presidente del Gruppo Luci ed ex presidente di Confindustria Udine -. È giunta l’ora di abbandonare il torpore che guida i nostri comportamenti e animare una nuova e consapevole passione per la nostra vita e per quella di coloro che ci circondano».
«Amare la sicurezza è amare la vita» ha aggiunto Luci che, nel dare il suo saluto alla folta platea, composta anche da 100 studenti delle scuole superiori provinciali e da 150 responsabili aziendali per la prevenzione e la protezione, ha ricordato come «cambiare il corso delle cose è possibile. La chiave del tutto sta nel far percepire efficacemente il rischio connesso ad ogni attività umana, tenendo in considerazione pure la scoraggiante “stupidità” della maggior parte degli incidenti. La consapevolezza di comportamenti e di stili di vita più attenti può fare realmente la differenza, ma nessun cambiamento potrà mai avvenire senza il coinvolgimento delle persone».
Il convegno organizzato in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, si è rivelata un’ottima occasione per condividere la consapevolezza e la visione d’insieme che solo chi vive in prima persona la sicurezza può raccontare e trasmettere: esperienze e punti di vista di più figure che a vario titolo vivono il mondo della sicurezza, interfacciandosi con enti, istituti scolastici e di formazione, professionisti, formatori e responsabili del servizio prevenzione e protezione, con interventi di esperti del settore che lavorano non solo in Italia, ma anche all’estero.
La parte tecnica-operativa del convegno è stata preceduta dai saluti istituzionali. L’assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen, ha illustrato i segnali importanti, sotto forma di leggi e provvedimenti, che l’amministrazione regionale sta dando sui temi della sicurezza, invocando, in un mondo che cambia, «un’assunzione collettiva di responsabilità».
Il vicepresidente di Confindustria Udine, Fabrizio Cattelan, ha preso invece spunto da una semplice frase: «io sono la sicurezza, tu sei la sicurezza, tutti noi siamo la sicurezza» per iniziare il suo intervento. «Lo dico perché dipende da me, e da tutti noi, affrontare in sicurezza le sfide di ogni giorno: sul lavoro, in strada, a casa e nel tempo libero. E’ necessario che ognuno di noi acquisisca e trasmetta a tutti coloro con cui interagisce nei vari ambiti della propria vita questo atteggiamento culturale: la sicurezza viene prima di tutto. Ma – ha concluso Cattelan – dobbiamo cominciare da noi stessi e dal nostro esempio. Come Confindustria abbiamo deciso di puntare molto sui giovani, sulla scuola perché i futuri lavoratori entrino in azienda con il piede giusto o dovrei dire con il “pensiero” giusto».
«La sicurezza va trattata in maniera condivisa» ha poi commentato il questore di Udine, Manuela De Bernardin Stadoan, mentre il prefetto di Udine, Angelo Ciuni, ha raccomandato ai ragazzi di considerare la sicurezza un diritto-dovere, sottolineando come «l’ordinaria diligenza del buon padre di famiglia prevista dal codice sia la piattaforma da cui partire per affrontare questa problematica».
Si è dichiarato fiducioso il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, rammentando i trascorsi del terremoto e la conseguente nascita in Friuli della Protezione Civile: «i Friulani hanno la sicurezza nel loro Dna».
Il convegno è stato chiuso dall’intervento di Riccardo Riccardi, vicepresidente della Regione e assessore alla salute, politiche sociali e disabilità, delegato alla Protezione Civile.
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