Pesca sul lago di Garda: accordo tra Veneto, Trentino e Lombardia

La gestione unitaria del comparto ittico garantisce maggiore tutela alla fauna autoctona.

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Pesca sul lago di Garda

Sono in arrivo regole e tutele uguali su tutte le sponde del Garda per i pescatori e relative cooperative di pesca del lago più grande d’Italia. Le regioni Veneto e Lombardia e la Provincia di Trento hanno condiviso uno schema di accordo per gestireunitariamente l’attività di pesca, il contrasto alle pratiche di frodo e la tutela del patrimonio ittico del Garda.

Su proposta dell’assessore all’agricoltura e alla pesca del Veneto, Giuseppe Pan, che ha avviato un dialogo interistituzionale con gli omologhi della regione Lombardia e del Trentino, la Giunta regionale del Veneto ha approvato uno schema di protocollo che dovrà poi essere ratificato in via ufficiale dalle tre realtà territoriali competenti su coste e acqua dello più grande lago d’Italia.

Il protocollo d’intesa consentirà un miglioramento delle regole comuni per una gestione sostenibile e unitaria della pesca sul Garda e per la tutela della particolare biodiversità dell’ittiofauna gardesana: tinche, lavarelli, salmerini e trote di lago costituiscono infatti non solo un patrimonio di biodiversità, ma anche una importante fonte di reddito per le imprese di pesca legate alla ristorazione locale e alla commercializzazione.

«L’intesa fra le tre istituzioni che governano le sponde del Garda – sottolinea Pan – rappresenta un ulteriore passo per  uniformare il rilascio di licenze e concessioni, coordinare il comportamento delle polizie provinciali e sostenere percorsi di innovazione e sostenibilità ambientale di tutte le diverse attività di pesca, sportive, amatoriali e commerciali. Con la condivisione di un protocollo comune sarà possibile agire in maniera congiunta contro la pesca di frodo e contro l’invasione delle specie aliene invasive come il siluro, tutelando l’ittiofauna autoctona anche attraverso la messa in rete degli incubatoi».

Con il protocollo di prossima ratifica i tre enti si impegnano a promuovere una normativa comune della pesca professionale e sportiva e della tutela del patrimonio ittico nel lago di Garda. Il protocollo si prefigge obiettivi specifici di tipo ambientale, sociale ed economico: al primo posto indica la garanzia di un corretto stato di conservazione degli habitat e delle specie; in secondo luogo prevede regolamenti e attività coordinate di controllo per reprimere il bracconaggio. Infine, ma non ultimo, il documento comune impegna i tre enti ad un razionale utilizzo delle risorse pubbliche dedicate.

Lo schema di protocollo prevede anche la costituzione di un tavolo di coordinamento tra Veneto Lombardia e Trentino che avrà il compito di elaborare e aggiornare il Programma delle azioni al fine di promuovere il turismo e la sostenibilità ambientale delle attività umane nelle acque del Garda.

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