Venetwork vedere oltre il confine è obbligatorio

Baban: «integrare strumenti come Sace-Simest con politiche per imprese». 

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Il presidente di Venetwork, Alberto Baban

«Sapere cosa succede oltre i confini nazionali è diventato obbligatorio, la mappa dei rischi è un elemento strategico e di visione irrinunciabile»: così Alberto Baban, presidente di Venetwork, una rete d’imprese composta da una quindicina di realtà e 59 soci veneti, nata nel 2011 e oggi in grado di esprimere un fatturato di oltre 40 milioni, fa il punto sugli strumenti necessari alle imprese per migliorare il loro approccio ai mercati esteri.

«Strumenti come Sace-Simest, il polo per l’internazionalizzazione di Cdp – spiega Baban, già presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria – attualmente vengono usati a implementazione di una propria intuizione, di un proprio modello di sviluppo. Ma se questo fosse integrato da politiche industriali nazionali e da un affiancamento governativo l’impresa italiana avrebbe una potenza di fuoco molto più evidente».

Gli imprenditori chiedono linee direttrici nazionali ora più che mai preziose, di fronte a tre grandi eventi che attraversano il globo. «Il primo è la “Brexit” – sottolinea Baban -; il secondo sono i riflessi del dialogo fra Cina e Usa, mentre il terzo è l’interesse che manifesta la Cina a sbarcare da noi, e non solo per una questione logistica. I cinesi vengono per testare la nostra capacità di interagire con loro e qui occorre essere positivi e prudenti allo stesso tempo dato che le loro regole del gioco sono diverse e ci impongono – conclude Baban – una lucidità di approfondimento straordinaria».

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