E’ stato presentato nell’accogliente sala dei concerti del Palazzetto Bru Zane il festival conclusivo, quello primaverile, della stagione concertistica 2018-2019.
Ancora una volta, secondo la sua missione, il Palazzetto – Centre de musique romantique française – continua a riscoprire e a diffondere a livello internazionale il patrimonio musicale francese dal 1780 al 1920. E s’interroga, in questa occasione, sul ruolo della musica durante la prima guerra mondiale perché, contrariamente a un diffuso luogo comune, la vita musicale in Francia non ha mai smesso di esistere, anzi si è adattata al contesto con sorprendente creatività. I compositori di questo ciclo evidenziano il rapporto tra la scuola del passato e la nuova modernità francese, il rapporto tra il romanticismo e il modernismo, ha spiegato con una breve sintesi il direttore scientifico del Palazzetto Alexandre Dratwicki.
Come di consueto, il focus su un compositore sconosciuto analizza questa volta l’opera di Jean Cras (1879-1932). Contrammiraglio e maggiore generale del porto di Brest, talmente coraggioso da meritare una decorazione, Cras trova ispirazione nel mare, come dimostrano i brani orchestrali “Journal de bord” (1927) e “Soirs sur la mer” (1929) o il dramma lirico “Polypheme” (1912-1918). Questa unica opera del suo repertorio ottiene il primo premio nel 1921del concorso musicale Città di Parigi, procurando al compositore quel riconoscimento a lungo inseguito. Inizialmente influenzata da Cesar Franck, la sua musica assume a poco a poco colori sempre più impressionisti, con una mescolanza di riferimenti alla cultura celtica e alla fede cattolica. Si tinge anche di esotismo, a ricordo dei suoi viaggi in contrade lontane: lo attestano l’“Offrande lyrique” su poesie di Tagore, il “Quintetto per archi e pianoforte”, la “Suite per flauto e arpa” o il “Quintetto per flauto, arpa e trio d’archi”.
In 5 degli 8 concerti in cartellone, il 6, 7, 11, 16 e 24 aprile ci saranno lavori di Cras. Il primo appuntamento, sabato 6 (ore 19.30), l’unico alla Scuola Grande S. Giovanni Evangelista, sarà dedicato esclusivamente a lui. In programma la “Suite per flauto e arpa”(Valeria Kafelnikov, arpa e Philippe Bernold flauto), opere per sola arpa e il trio per archi e il quintetto con arpa che vedrà protagonista il Trio Opus 71.
Martedì 9 (ore 18.00) Paul Andrè Bempéchat terrà una conferenza sul compositore neoclassicista. Umanista, filosofo, ufficiale navale, fisico, Jean Cras considerava sé stesso un artigiano di Dio che attraverso il suo lavoro dovesse adempiere un mandato supremo, perseguendo, nella musica, l’unità di mente, corpo e anima.
Tutti gli altri concerti al Palazzetto si terranno in orario pomeridiano alle ore 17.00 la domenica o alle 19.30 nei feriali. Nel vasto repertorio di pubblicazioni sostenute dal Bru Zane appaiono due CD di musica da camera e un testo in francese, “Lettres à Jean Cras, ‘le fils de mon ame’” di Henri Duparc.
Negli altri concerti risuoneranno musiche di Albèric Magnard, morto tragicamente durante la guerra, spinto al suicidio dai soldati tedeschi, con il suo maniero distrutto da uno spaventoso incendio; di Louis Vierne, Mel Bonis, Gabriel Faurè, Guy Ropartz, Claude Debussy, Maurice Ravel.
Ma il Palazzetto è felice anche per il successo della web radio, in cui sono presenti 170 compositori con 2.035 tracce audio caricate e un seguito di 70.000 ascoltatori all’anno. Si possono inoltre ascoltare concerti in diretta della stagione veneziana e la prima domenica del mese un’opera lirica rara in versione integrale.
Un’anticipazione. Dal 20 maggio a fine ottobre il Palazzetto ospiterà una mostra fotografica: “Venezia vista dagli occhi di alcuni stranieri”.
Dulcis in fundo, a presentazione conclusa, la pianista Lorène de Ratuld, classe 1979, appassionata interprete di repertori insoliti e di musica moderna, ha tenuto un applauditissimo recital con composizioni di Nadia e Lili Boulanger; di Lucien Durusoir, autore e violinista virtuoso, oggetto di un convegno organizzato a Venezia nel 2011, i cui atti sono stati pubblicati su bruzanemediabase.com; di Jean Cras, Claude Debussy, Louis Vierne e Florent Schmitt. 52 minuti di ottima musica, eseguita con eleganza e dinamismo da una musicista in grado di affascinare, se non ammaliare, quanti si accingono ad ascoltare pagine musicali interessanti, raramente udite dal vivo.
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