Trieste Airport chiude il 2018 con 1,456 milioni di utile

Ebitda a 4,717, in leggero calo. Passeggieri stabili nonostante la riduzione dei collegamenti. 

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Il consiglio d’amministrazione del Trieste Airport, alla presenza del presidente Antonio Marano e del direttore generale Marco Consalvo, ha approvato il bilancio 2018, che chiude con un Ebitda di 4,717 milioni di euro (in leggero calo rispetto ai 5,4 milioni di euro del 2017 per effetto anche dei costi di gara per la privatizzazione) e un utile netto di 1,456 milioni di euro.

Il traffico passeggeri si è attestato a 781.000 passeggeri come nel 2017, nonostante la decisione della compagnia Ryanair di cancellare i collegamenti con Ciampino (Roma) e Trapani. Rilevante è l’incremento del risultato dei ricavinon-aviation” (servizi commerciali) che segna +40% rispetto al 2017, raggiungendo i 4,7 milioni di euro.

Il piano industriale 2016-2019 prevede 40 milioni di euro di investimenti (di cui 26 autofinanziati), di questi oggi 30 milioni sono già stati impiegati per la realizzazione del Polo Intermodale che ha collegato il terminal dell’aeroporto con la ferrovia ad alta velocità, il potenziamento delle infrastrutture di volo e il miglioramento di aree e servizi dell’aerostazione. I restanti 10 milionisaranno investiti entro giugno per riqualificare la pista di volo che renderà lo scalo ancora più competitivo e attraente per le compagnie aeree internazionali. Ulteriori 30 milioni saranno investiti nei prossimi anni, come previsto dal piano industriale 2020-2023.

Oggi Trieste Airport è un’infrastruttura efficiente e interamente intermodale che, grazie a una ristrutturazione aziendale profonda, in 2 anni ha risanato i conti e raggiunto un Ebitda margin superiore al 30%. Tra i fatti rilevanti del 2018, va ricordata l’inaugurazione dell’infrastruttura del polo intermodale per il quale il consiglio d’amministrazione ha ratificato gli atti di contabilità finale.

La parte finale del 2018 ha portato le fasi conclusive della gara pubblica per privatizzare lo scalo che a fine gennaio 2019 ha visto l’assegnazione al fondo F2i che corrisponderà alla Regione Friuli Venezia Giulia 32.8 milioni euro per il 55% delle quote societarie. Il perfezionamento dell’accordo sarà formalizzato entro il prossimo giugno all’ottenimento dell’ approvazione da parte dell’Antitrust Europea. Con questa operazione, Trieste Airport è inserito nella più grande rete aeroportuale italiana diventando un modello di sviluppo credibile ed efficace per gli scali regionali italiani.

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