Gruppo Hera: fatturato 2018 oltre i 6,6 miliardi (+8,0%)

16 anni di crescita continua del giro d’affari e degli utili. Dividendo a 10 centesimi per azione.

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Il consiglio di amministrazione del Gruppo Hera, presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, ha approvato all’unanimità i risultati economici consolidati al 31 dicembre 2018 che vede il fatturato a quota 6.626,4 milioni di euro, in crescita di 489,5 milioni (+8,0% rispetto ai 6.136,9 del 2017), grazie in particolare ai maggiori ricavi di vendita gas ed energia elettrica legati ai volumi venduti, oltre ai maggiori ricavi dell’area ambiente e del servizio idrico.

Il MOL del Gruppo Hera oltrepassa per la prima volta il miliardo di euro e arriva a quota 1.031,1 milioni (+4,7%), in aumento di 46,5 milioni rispetto ai 984,6 milioni del 2017 e al di sopra delle stesse previsioni di forecast anticipate lo scorso 10 gennaio (pari a 1.020 milioni). Un risultato determinato dalle buone performance delle diverse aree di business, in primis dell’area ciclo idrico integrato e dell’area gas.

Il Gruppo Hera ha chiuso l’esercizio 2018 con risultati in miglioramento, superiori alle attese inanellando il sedicesimo anno di crescita. Una crescita a cui hanno contribuito tutte le aree di business e sostenuta in larga parte dalle attività regolate. I risultati raggiunti confermano il posizionamento eccellente del Gruppo Hera tra le multiutility, la solidità del modello di business e pongono le basi per cogliere ulteriori opportunità di espansione nei mercati frammentati in cui opera.

Dalla sua nascita, nel 2002, il Gruppo Hera ha quintuplicato il MOL mentre l’utile netto è cresciuto di 8 volte: la multiutility ha raggiunto così posizioni di eccellenza a livello nazionale in tutte le attività gestite (primo operatore nel settore ambientale, secondo nel servizio idrico integrato, terzo nella distribuzione gas e nella vendita di energia ai clienti finali).

Sale anche il risultato operativo netto a 510,1 milioni di euro, in crescita di 30,8 milioni (+6,4% rispetto ai 479,3 del 2017), nonostante i maggiori ammortamenti e accantonamenti operativi per i nuovi investimenti nelle attività di distribuzione regolate e le variazioni di perimetro. L’utile prima delle imposte passa dai 377,8 milioni di euro del 2017 ai 418,4 milioni (+10,7%), in aumento di 40,6 milioni di euro, grazie al miglioramento per 9,8 milioni della gestione finanziaria.

L’utile netto di Gruppo Hera sale a 296,6 milioni di euro (+11,2%), con una crescita di 29,8 milioni di euro rispetto ai 266,8 milioni dello scorso esercizio. L’aliquota fiscale media si attesta al 29,1% rispetto al 29,6% al 31 dicembre 2017, che beneficiava tra l’altro di alcune operazioni di affrancamento, senza le quali sarebbe stata pari al 30,8%. Il miglioramento è quindi pari all’1,7% e deve imputarsi ai benefici legati ai consistenti investimenti in beni strumentali per la trasformazione tecnologica e digitale effettuati dal Gruppo. L’utile di pertinenza degli azionisti è pari a 281,9 milioni di euro (+12,1%), in aumento di 30,4 milioni rispetto al 2017.

Al lordo dei contributi in conto capitale, nel 2018 gli investimenti complessivi sono stati pari a 462,6 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto ai 440,5 milioni dell’anno precedente, destinati principalmente a interventi su impianti, reti e infrastrutture, per garantirne efficienza, sicurezza, resilienza e innovazione, oltre agli adeguamenti normativi che riguardano soprattutto la distribuzione gas per la sostituzione massiva dei contatori e l’ambito depurativo e fognario. Il valore degli investimenti netti è pari a 431,8 milioni.

La posizione finanziaria netta si attesta a 2.585,6 milioni di euro, in miglioramento rispetto al dato al 30 settembre 2018 e sostanzialmente stabile rispetto al precedente esercizio (2.523,0 milioni nel 2017), nonostante i maggiori investimenti, le operazioni di M&A realizzate nel corso dell’anno e il riacquisto di azioni proprie. In ulteriore miglioramento il rapporto PFN/MOL, che si riduce a 2,51 volte (rispetto a 2,56x del 2017).

I positivi risultati economici si sposano con la sempre maggiore attenzione della multiutility alla sostenibilità. Il Gruppo Hera è stato tra i primi a introdurre, nel 2016, la rendicontazione a valore condiviso, ovvero delle attività di business che, oltre a generare margini operativi, rispondono ai driver per una crescita sostenibile definiti dall’Agenda ONU 2030 e, più in generale, dalle varie politiche a livello nazionale e internazionale. Nel 2018 il MOL a valore condiviso del Gruppo Hera è stato di 375,2 milioni di euro, e rappresenta il 36% del MOL complessivo (+14% rispetto ai 329 milioni dell’anno precedente). Un risultato perfettamente in linea con la traiettoria segnata dal Piano industriale, che proietta al 2022 questo valore al 40%.

L’attenzione alla sostenibilità è inoltre testimoniata dal 40% degli investimenti totali effettuati dal Gruppo – pari a oltre 180 milioni di euro – destinati a iniziative e progetti finalizzati alla creazione di valore condiviso, nei tre driver nei quali Gruppo Hera ha fissato il proprio impegno: 71,3 milioni destinati per l’innovazione e il contributo allo sviluppo, 68,9 milioni per l’uso efficientedelle risorse, 48,3 milioni per l’uso intelligente dell’energia.

Il 2019 ha visto l’ingresso di Hera nell’indice FTSE MIB di Borsa Italiana, che include i 40 maggiori titoli di Piazza Affari, grazie al livello di capitalizzazione del flottante e al controvalore delle azioni scambiate negli ultimi sei mesi.

Il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea dei soci del prossimo 30 aprile un dividendo di 10 centesimi per azione, in crescita rispetto a quello pagato lo scorso giugno (9,5 centesimi per azione) e coerentemente a quanto già annunciato nel Piano industriale.

Lo stacco della cedola avverrà il 24 giugno 2019, con pagamento a partire dal 26 giugno 2019.

«Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati raggiunti in quanto i vari indicatori ci confermano che quella del Gruppo Hera è una crescita sana – afferma il presidente esecutivo, Tomaso Tommasi di Vignano -: si traduce, infatti, in un aumento ulteriore dei tassi di rendimento, con ROI e ROE in progresso continuo da 4 anni, grazie alla crescente ed efficiente allocazione dei capitali, all’espansione sui mercati liberalizzati, agli efficientamenti raggiunti e alle innovazioni introdotte, che hanno determinato una crescita del 6% della redditività per dipendente. Confermiamo inoltre la nostra propensione alla creazione di valore per tutti gli stakeholder, a partire dai nostri azionisti a cui distribuiremo un dividendo di 10 centesimi per azione, in ulteriore crescita rispetto al passato e in linea con quanto abbiamo annunciato nel Piano industriale. Senza contare che potranno beneficiare di una maggiore liquidità del titolo, grazie al suo recente ingresso nel FTSE MIB».

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