EssilorLuxottica: Del Vecchio dichiara guerra ai soci francesi

Il socio di maggioranza relativa italiano contesta ai francesi l’aver nominato i vertici dell’azienda senza interpellarlo. Da Essilor si contestano le accuse: «da Delfin accuse false». 

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Sull’asse Cadore-Parigi è scoppiata la guerra degli occhiali e delle relative lenti con il patron di Luxottica, Leonardo del Vecchio che contesta ai soci francesi di EssilorLuxottica, l’holding nata dalla fusione che nei mesi scorsi ha portato alla nascita del gigante da 16 miliardi delle montature e delle lenti, di averlo di fatto estromesso dalla guida della società nonostante il fatto che sia l’azionista di riferimento con il 31% dei diritti di voto e il 32% delle azioni.

A Del Vecchio non è piaciuto che tuttala prima linea di vertice della nuova holding sia di nomina francese, sparando a palle incatenate contro il socio francese: «sono stati infranti i patti», annunciando di essere pronto alle vie anche legali. Del Vecchio non ha intenzione di far saltare la fusione, ma sulla gestione non intende transigere.

Il suo pari-poteri Hubert Sagnieres, l’ex amministratore delegato di Essilor, secondo Del Vecchio, «ha nominato quattro manager chiave, tutti di Essilor, con i quali cerca di gestire il gruppo da solo. Tutti questi manager sono stati assunti con contratti a tempo indeterminato con aumento di stipendio e paracadute d’oro. Questo l’ho saputo solo due settimane fa: né il consiglio di amministrazione, che ha la competenza di nominare i leader chiave, né io stesso, che avrei dovuto decidere con Sagnieres, siamo stati informati».

Del Vecchio ha fatto scoppiare la bomba nel corso della riunione del consiglio di amministrazione affermando come Sagnieres«stava violando i patti. Non possiamo accettarlo. Ho fatto delle proposte. Ha detto no a tutto. Per trovare un compromesso, ho persino proposto di nominare due co-investitor relator, uno di Essilor e uno di Luxottica: lo ha rifiutato». Quindi Delfin «sta valutando i modi migliori per garantire la conformità al contratto», riservandosi «di intraprendere tutte le azioni che riterrà necessarie o appropriate per proteggere il suo interesse, quello di EssilorLuxottica e di tutti i suoi stakeholder».

Dal fronte francese si ribattono alle accuse di Del Vecchio affermando come la Delfin di Leonardo Del Vecchio ha fatto, secondo il vicepresidente esecutivo Hubert Sagnieres, «accuse serie e false», sottolineando come secondo i patti ha gli stessi poteri del fondatore di Luxottica. L’attacco arrivato dal socio italiano «è un approccio contrario all’interesse del gruppo, deleterio per l’azienda e per i suoi azionisti», aggiunge il manager francese.

Secondo Sagnieres, Delfin «vuole cambiare l’equilibrio dei poteri definito negli accordi per l’integrazione», con un «tentativo di fatto di prendere il controllo del nuovo gruppo», senza però voler passare da un controllo diretto dell’azionariato. Il primo problema per Sagnieres è che Del Vecchio possiede oltre il 32% delle azioni e il 31% dei diritti di voto di EssilorLuxottica, mentre il secondo azionista di un gruppo con gran parte del capitale diluito in Borsa, cioè i manager e i dipendenti Essilor, è poco sopra il 4%. L’altro problema riguarda il fronte personale, visto che Sagnieres è stato attaccato direttamente da Del Vecchio e difficilmente potranno convivere nel futuro. Ma alla fine il possesso delle azioni pesa, e qualcuno dovrà fare di necessità virtù.

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