L’Emilia Romagna seconda regione per export

Nel 2018 le esportazioni rallentano (+5,7%), ma continuano a procedere più rapide del commercio estero nazionale (+3,1%). E’ la seconda regione italiana per valore delle esportazioni e cresce un po’ più della Lombardia, staccando Veneto e Piemonte. 

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Tra gennaio e dicembre, le esportazioni dell’Emilia Romagna sono salite a quasi 63.427 milioni di euro, corrispondenti al 13,7%dell’export nazionale, con un aumento del 5,7%, secondo i dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane, analizzati da Unioncamere Emilia Romagna.

L’export nazionale ha mostrato una tendenza positiva, ma molto meno dinamica (+3,1%). L’Emilia Romagna diviene la seconda regione italiana per quota dell’export nazionale, preceduta dalla Lombardia (27,4%) e seguita a un’incollatura dal Veneto (13,7%) e poi dal Piemonte (10,4%). Le esportazioni dell’Emilia Romagna e della Lombardia sono aumentate molto rapidamente (+5,7% e +5,2% rispettivamente), mentre quelle del Veneto hanno mostrato una minore forza (+2,8%) e quelle dal Piemonte sono rimaste ferme (+0,4%).

Il risultato regionale è da attribuire principalmente all’importante industria dei macchinari e delle apparecchiature, che ha realizzato il 29,3% delle esportazioni regionali, anche con un aumento delle vendite limitato al 4,7%. Gli altri contributi più rilevanti sono stati quelli forniti dalle industrie dei mezzi di trasporto, con una crescita del 7,0%, e della moda (+6,4%). La tendenza è stata più rapida per le apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (+7,0%) e l’industria della metallurgia e dei prodotti in metallo (+7,5%). Note dolenti dal marcato arretramento dell’export dell’industria ceramica e del vetro (-3,1%).

L’andamento positivo si è fondato sulla capacità di cogliere risultati positivi sui mercati europei (+6,2%), in particolare dell’Unione (+7,0%) e di sfruttare una buona crescita su quelli americani (+6,0%) a fronte di una dinamica più contenuta su quelli asiatici (+3,1%). Sui singoli Paesi, buona la crescita sul mercato della Germania (+6,5%), che ha assorbito il 12,6% dell’export regionale, il boom delle vendite nel Regno Unito (+13,0%) e una valida tendenza positiva delle vendite negli Stati Uniti (+7,2%) e in Cina (+6,2%). Al contrario flettono le esportazioni verso il Brasile e crollano quelle verso la Turchia (-21,6%).

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