Un passo avanti e uno indietro nella travagliata storia del rinnovo della concessione A22 ormai scaduta da 4 anni abbondanti.
A Roma continua la trattativa con il ministero alle Infrastrutture e trasporti. «Continuiamo a lavorare in modo costruttivo, con atteggiamento di massima collaborazione istituzionale per una pronta chiusura del dossier della A22 – afferma il ministro Danilo Toninelli -. Abbiamo fatto passi avanti su tutti i fronti, anche in queste ultime ore. Per quanto riguarda la gestione, gli enti territoriali saranno certamente coinvolti nella scelta del presidente del Comitato paritetico di gestione – continua Toninelli -. Anche se il principio del controllo analogo è irrinunciabile per la commissione Ue e dunque la nomina deve restare appannaggio del Mit».
«Abbiamo poi aperto alla continuità societaria tra vecchio e nuovo concessionario: ciò ci consente – sottolinea Toninelli – di far uscire subito i privati che detenevano il 14% della vecchia Autobrennero Spa e di delineare un nuovo modello totalmente pubblico di gestione dell’infrastruttura. Ma permette anche, come da nostra proposta, di riversare sul nuovo piano economico finanziario, e dunque sulla riduzione delle tariffe, gli extraprofitti incassati in regime di proroga dal concessionario uscente. Rimane il contenzioso su circa 300 milioni – chiosa il ministro – ma agli esiti dello stesso ci sarà la possibilità di un’eventuale revisione del piano finanziario».
Apertura di Toninelli anche su un altro aspetto che sta molto a cuore degli azionisti enti locali: quello delle opere accessorie sulla viabilità esterna all’autostrada per 800 milioni di euro. «Su questo tema abbiamo sostanzialmente aperto, considerandoli quali opere compensative fino al limite del 2% del valore degli investimenti – aggiunge Toninelli – Stiamo facendo il massimo sforzo, dopo una complessa interlocuzione con la Ue, per giungere rapidamente al traguardo della firma sulla nuova convenzione».
Se Bolzano è favorevole a chiudere a queste condizioni mentre Trento tentenna, chi è decisamente contro è il sindaco di Verona Federico Sboarina: «per me, piuttosto che approvare questa proposta di accordo, è meglio andare a gara e conquistare la concessione come migliore offerente».
Sboarina è netto: «temo che Bolzano faccia i conti senza l’oste. Ho letto le dichiarazioni del ministro Toninelli, e devo dire che Bolzano è andata avanti senza dirmi niente. Per quel che mi riguarda, andiamo pure in gara».
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