“Ospedali aperti di notte”: ridurre le attese in sanità effettuando visite al sabato e alla domenica, anche di sera

Primo bilancio della regione del Veneto. Zaia: «una sperimentazione unica in Italia che ha dato buoni risultati». 

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medici neolaureati in ospedale

Nel 2018, ben 87.828 cittadini veneti hanno scelto di usufruire di una prestazione sanitaria negli orari serali e nei giorni prefestivi e festivi per ridurre le attese: si tratta dell’offerta, unica in Italia, avviata dalla Regione Veneto e denominata “Ospedali aperti di notte”, che amplia gli orari delle prestazioni negli ospedali per ridurre i tempi d’attesa e sfruttare al meglio l’investimento in moderni macchinari che vanno utilizzati a pieno regime per gestire gli investimenti effettuati.

La cifra, inedita, fa da sfondo all’annuncio, dato dal governatore della Regione, Luca Zaia, di «un’evoluzione di “Ospedali aperti di notte”, con una nuova programmazione, ancora più innovativa e performante, che vareremo entro qualche settimana. Il Veneto è stata la prima regione d’Italia a lanciare questa nuova offerta, ed è l’unica a farlo in maniera organica in tutte le sue strutture sanitarie. La gente ha dimostrato di gradire, e ora, siccome in sanità chi sta fermo in realtà arretra e lungi da noi l’idea di stare fermi, abbiamo deciso di fare nuovi passi avanti, apportando miglioramenti e novità a questa strategia».

Quanto al prossimo futuro, Zaia annuncia che «puntiamo ad andare incontro al cittadino sempre di più anche da punto di vista logistico, oltre che da quello, fondamentale, delle liste d’attesa. Raggiungere un ospedale nei giorni prefestivi e festivi e nelle ore serali è, infatti, molto più comodo, evita perdite di tempo nel percorso e nella ricerca dei parcheggi, agevola le persone che non devono chiedere permessi di lavoro, aiuta le famiglie che possono conciliare i loro impegni quotidiani con la necessità di accompagnare un anziano o un disabile a ricevere una prestazione».

Tornando ai numeri della sperimentazione “Ospedali aperti di notte”, delle 87.828 prestazioni erogate nel 2018, 48.225 sono state richieste in giorno prefestivo, 25.493 in orario serale, 14.110 in un giorno festivo.

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