L’Italia è la prima nazione al mondo a certificare i benefici delle foreste: con 1.000 ettari fino ad ora “certificati” dalla scienza, riesconoa conservare oltre 220.000 tonnellate di CO2, pari alle emissioni medie annue di più di 110.000 auto, a cui si aggiungono 1.747 tonnellate di CO2 stoccate grazie alla riforestazione; inoltre migliorano la disponibilità e la potabilità di oltre 1,2 milioni di metri cubi di acqua all’b, ed evitano l’erosione di 7,5 tonnellate di suolo, mettendo allo stesso tempo a disposizione 458 ettari di area naturale per il tempo libero.
Si tratta di una “rivoluzione verde” presentata al ministero delle Politiche agricole, che prende in considerazione i 1.000 ettari che hanno ottenuto la prima certificazione di tutti i “servizi ambientali” offerti dall’ecosistema forestale sulla collettività (sia in termini di salute sia per il contesto socio-economico), e che è «un vero e proprio modello di valorizzazione delle foreste, replicabile su tutto il territorio nazionale».
L’obiettivo – che prende in considerazione gli impatti positivi offerti dal territorio, dalla biodiversità, dalla mitigazione degli inquinanti nell’aria, dalla pulizia dell’acqua, dalla conservazione del suolo e dalla promozione di attività ricreative – è stato raggiunto grazie alla collaborazione tra WaldPlus (azienda specializzata nella gestione di foreste) ed Etifor (spin-off dell’università di Padova, che si occupa del calcolo degli impatti positivi per l’uomo).
I 1.000 ettari, di cui sono stati calcolati scientificamente i benefici – secondo la procedura di certificazione internazionale del Forest stewardship council (Fsc) – si trovano in Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige. La superficie più estesa di boschi e foreste gestita in maniera sostenibile in Italia si trova nel Trentino Alto Adige con il 68% del totale. Sono i dati che emergono dal Rapporto annuale del Pefc Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), l’ente normatore della certificazione di gestione del patrimonio forestale. Il Trentino Alto Adige si conferma la regione più attenta al proprio patrimonio boschivo: l’alto atesina Bauernbund – Unione Agricoltori gestisce 300.295 ettari certificati (il 36,6% del totale Pefc italiano) mentre la provincia di Trento, che comprende l’area gestita dal Consorzio dei comuni trentini e dalla Magnifica Comunità di Fiemme, cura un’area di 261.428,81 ettari (31,9% del totale Pefc italiano). Al secondo posto c’è il Friuli Venezia Giulia con 80.274 ettari certificati, il 9,8% del totale certificato Pefc in Italia. Seguono le foreste del Piemonte, della Lombardia, della Toscana, Basilicata e di altre cinque regioni.
Il 2018 ha registrato inoltre due primati regionali con la prima certificazione in assoluto dei boschi nelle Marche, ottenuta dalla Comunanza Agraria di Montacuto in provincia di Ascoli Piceno rilasciata dall’Organismo di Certificazione Csqa, e in Campania, in provincia di Salerno ad opera di Forestal Sud società agricola sas di Pasini Mirella & c. nel Gruppo GFS “Legno Locale e Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”.
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