Sabato 9 febbraio Giornata raccolta del farmaco a favore dei più bisognosi

Nel Veneto aderiscono 453 farmacie e 135 enti assistenziali. Lanzarin: «solidarietà che va in direzione dell’impegno della regione per l’integrazione sempre più spinta tra sanità e sociale». 

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Giornata raccolta del farmaco
Giornata raccolta farmaco veneto: da sx Matteo Vanzan, responsabile banco farmaceutico veneto, assessore alla sanità Manuela Lanzarin e Alberto Fontanesi, presidente Federfarma Veneto

Sabato 9 febbraio torna in tutto il NordEst la Giornata raccolta del farmaco, giunta alla XIX edizione all’insegna dello slogan “Perché nessuno debba più scegliere se mangiare o curarsi”.

Anche nel Veneto, nelle farmacie che espongono la locandina, sarà possibile acquistare una o più confezioni di medicinali che andranno in dono alle persone indigenti grazie ai consigli dei farmacisti e alla collaborazione di 20.000 volontari. Anche quest’anno si conferma la tradizionalmente importante risposta veneta all’iniziativa con un’adesione di oltre 450 farmacie e di 135 organizzazioniassistenziali che si faranno carico della distribuzione.  Nell’edizione dell’anno scorso, in tutta la regione si è contato il 10% delle farmacie aderenti in tutta Italia con una raccolta di 32.230 (8,6% del totale nazionale) confezioni di farmaci (8,6% del totale nazionale). Dati che gli organizzatori traducono in circa 50.000 persone e migliaia di famiglie venete aiutate.

Plaude all’iniziativa l’assessore alla sanità e ai servizi sociali della regione del Veneto, Manuela Lanzarin: «si tratta di un importante gesto di solidarietà e sono sicura della risposta che verrà dal grande cuore dei veneti. Un gesto che va nella direzione di un impegno già forte della Regione nel contrasto alla povertà, col piano varato l’anno scorso che vede tre assessorati dialogare tra loro, anche nell’ottica di un’integrazione sempre più spinta tra sanità e sociale. In Veneto il livello di povertà, con il suo 6% circa, ci segnala una situazione meno grave rispetto al 10% della media nazionale. Ma non per questo il problema è meno sentito o non ci tocca. Le farmacie sono un presidio territoriale importante proprio per la vicinanza ai cittadini. Soprattutto se parliamo di indigenza con questa giornata si testimonia un’attenzione alle fasce in difficoltà rispetto all’accesso ai farmaci e quindi alla salute. Penso che il messaggio lanciato sia nelle corde del Veneto che è tra le prime regioni per attività di solidarietà e volontariato».

«L’anno scorso uno su due dei Veneti entrati in farmacia ha donato almeno un farmaco – ha dichiarato Matteo Vanzan, responsabile di Banco Farmaceutico per il Veneto -. Il dono di un medicinale da banco è il primo anello di una grande catena di solidarietà fatta da farmacisti, volontari, donatori ed enti assistenziali, che permette di far giungere quel medicinale ad una persona ammalata che non è in grado di poterlo acquistare. Ogni anno, confidiamo nella generosità della gente e non ne siamo mai delusi».

Una solidarietà quella della Giornata raccolta del farmaco che vede coinvolti in prima persona gli stessi titolari di farmacia. «I farmacisti – ha sottolineato Alberto Fontanesi, presidente di Federfarma Veneto – non sono solo promotori ma i primi coinvolti in questa operazione benefica. In questo sabato mettono a disposizione gratuitamente loro stessi ed il personale delle farmacie e non guadagnano nulla. Per aderire all’iniziativa, solo nella nostra regione versano complessivamente circa 70.000 euro».

In Italia, nel 2018, 539.000 persone povere (il 10,7% dei poveri assoluti) si sono ammalate e hanno chiesto il sostegno di organizzazioni benefiche per potersi curare. In 5 anni (2013–2018), la richiesta di farmaci da parte degli enti è aumentata del 22%, mentre nel 2018, a causa di spese più urgenti (cioè non rinviabili), le famiglie povere hanno destinato alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale (contro il 4,49% delle famiglie non povere).

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