Fondi FSE: 764 milioni di euro programmati, 556,7 dei quali già stanziati, 4.460 progetti selezionati, 183.834 destinatari coinvolti: questa la fotografia sullo stato di attuazione del programma operativo Fondo Sociale Europeo in Veneto a fine 2018. Dei 110 i bandi finora pubblicati, 42 riguardano l’asse Occupabilità, con ben 2.563 progetti selezionati; 16 l’asse Inclusione Sociale, con 632 progetti selezionati; 32 l’asse Istruzione e Formazione, con 1.176 progetti; 6 l’asse Capacità Istituzionale con 76 i progetti selezionati e 14 l’asse Assistenza Tecnica, con 13 progetti.
«Sono orgogliosa dei risultati presentati – ha dichiarato l’assessore regionale al lavoro, istruzione e formazione, Elena Donazzan, presentando nel palazzo Grandi Stazioni il bilancio e gli orizzonti futuri della programmazione dei fondi FSE – a dimostrazione di come la nostra Regione stia gestendo con efficacia la partita dei fondi comunitari. il Veneto si riconferma tra le Regioni italiane con maggiore capacità di utilizzo dei fondi comunitari, con una percentuale di stanziamenti sul programmato del 73%. Il Veneto e punta ad ottenere la premialitàprevista dalla Commissione europea, vantando risultati prossimi a quelli degli stati più evoluti dell’Unione Europea».
Due i principali obiettivi perseguiti dalla programmazione dei fondi FSE nella regione Veneto: il sostegno alle persone fragili, anche tramite provvedimenti di successo come l’assegno per il lavoro, e lo sviluppo della competitività di impresa, con programmi innovativi come la “cultura come investimento” e “imprese in action”.
Tra gli strumenti sociali messi in campo particolare successo ha riscontrato l’assegno per il lavoro: un titolo di spesa virtuale, del valore di 5.200 euro, rivolto ai disoccupati over 30, che permette di ricevere assistenza alla ricollocazione presso una delle 400 sedi accreditate ai servizi per il lavoro in tutto il Veneto. Al 31 dicembre 2018 risultavano attivati 11.301 assegni per il lavoro (l’82% di quelli rilasciati) e già stipulati ben 6.333 contratti.
Sempre nel filone dell’inclusione sociale, significativo l’investimento nel piano di formazione 2017-2019 per gli operatori socio sanitari, che vede la regione Veneto cofinanziare 180 corsi per tramite delle risorse FSE per far fronte ad un fabbisogno di 5.500 operatori da impegnare nelle strutture assistenziali e socio-assistenziali del territorio.
Sul fronte, invece, del sostegno allo sviluppo e alla competitività delle imprese, le risorse Fse consentono di finanziare progetti innovativi di istruzione e formazione, come il bando “Move in Alternanza”, esperienze di alternanza scuola-lavoro all’estero, della durata di tre settimane, attraverso il quale circa 4.000 studenti degli istituti di 2° grado e degli IeFP possono acquisire competenze linguistiche e trasversali.
Per l’Asse Occupabilità, il bando 2019 per gli ITS Academy, che vede il Veneto una delle regioni più virtuose del panorama nazionale, con ben 3 corsi delle Fondazioni ITS regionali nelle prime 10 posizioni della classifica di eccellenza stilata dal ministero dell’Istruzione (Monitoraggio Indire 2018): questi percorsi biennali di formazione terziaria alternativi all’università hanno dimostrato di saper soddisfare la domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche, garantendo agli iscritti una percentuale di occupazione prossima e talvolta superiore del 90%.
«L’uso propositivo delle risorse del Fondo Sociale Europeo è uno dei fattori determinanti delle performance occupazionali della Regione Veneto – ha ribadito Donazzan -. Con i 110 milioni di euro previsti per il 2019, il Fondo Sociale Europeo continuerà a dare risposte alla competitività del capitale umano del Veneto. E, guardando al futuro, auspico ad un alleggerimento degli aspetti formali, normativi e burocratici legati ai fondi europei, tornando ad insistere sulla necessità di un sistema di premialità rivolto alle regioni più virtuose, come appunto il Veneto».
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