Telefonia cellulare: iliad drena 300 milioni di euro dai conti di Wind 3, Vodafone e Tim

L’offerta aggressiva a basso prezzo dell’operatore francese ha rimescolato gli equilibri del mercato. I numeri elaborati dal rapporto di Mediobanca. 

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Se l’arrivo sul mercato italiano del nuovo operatore della telefonia cellulare iliad ha fatto felici gli utenti con tariffe decisamente aggressive in fatto di minuti di conversazione e di giga di traffico internet, lo stesso non si può dire per i “grandi” della telefonia cellulare, che nel volgere di solo pochi mesi si sono visti erodere 300 milioni di euro dai loro fatturati.

Nonostante qualche problema di copertura di rete dovuta all’avvio del servizio e dalla necessità di appoggiarsi in roaming all’operatore Wind 3, la situazione del servizio di iliad sta decisamente migliorando, con l’accensione di nuovi ripetitori di proprietà, spesso di ultima generazione 5G. In nove mesi di attività, iliad ha guadagnato sul mercato italiano 2,2 milioni di clienti, praticamente tutti “rubati” a Wind 3, Vodafone e TIM.

Secondo il rapporto di Mediobanca che ha esaminato i conti del settore confrontando i risultati 2018 con quelli dell’anno precedente, la perdita di fatturato maggiore tocca a Wind 3 che segna -11,2% pari a 158 milioni di ricavi persi. Al secondo posto, Vodafone Italia(-6,2%) con la perdita di 111 milioni di euro, infine TIM (-3,1%) con la riduzione di “solo” 33 milioni di euro. Secondo gli analisti, l’ingresso di iliad ha provocato un’accelerazione nell’Arpu (ricavi medi per unità) di tutti gli operatori, spingendo inoltre TIM e Vodafone a creare un secondo marchio a basso prezzo per competere con il nuovo arrivato, con Kena (TIM) e ho. (Vodafone), lanciando offerte promozionali mirate proprio agli utenti iliad.

Ragionando per quote di mercato, TIM torna a essere primo operatore nazionale con il 31% di quota di mercato, al secondo posto si piazza Vodafone con il 29,4%, mentre Wind 3 “crolla” dal primo al terzo posto con il 29,1%. A seguire l’operatore virtuale PosteMobile3,9% e il nuovo arrivato iliad 2,2%.

Quanto ai livelli di penetrazione della telefonia cellulare, a livello europeo l’Italia è tra i primissimi con una percentuale del 139%, al terzo posto dopo la Russia al primo posto con il 160% e Svezia seconda con 142%, evidenziando come l’utente tipo abbia più di un cellulare a disposizione. Il 65% degli abbonati sfrutta un collegamento dati 4G.

Se l’Italia brilla per il cellulare, altra musica per la diffusione della banda larga su linea fissa, meglio se in fibra ottica con sole 27 connessioni ogni 100 abitanti, a distanza dalle 44 in Olanda e dalle 42 della Francia. Per velocità di collegamento l’Italia arriva solo 27esima al mondo con 17,23 Mbps, lontanissima dai migliori risultati: Lussemburgo vola a 375,78 Mbps, mentre in Islanda si viaggia a 90,36 Mbps. A magra consolazione, il fatto che l’Italia è tra i pionieri del 5G: delle 17 città europee per le prime sperimentazioni 5G, 6 sono in Italia.

In termini di valore, in Italia il mercato della telefonia cellulare vale 32,2 miliardi di euro, quarto mercato in Europa alle spalle di Germania, Regno Unito e Francia. A livello mondiale il primo mercato in assoluto sono gli USA con un giro di affari di 310 miliardi di dollari nel 2017, seguiti dall’Europa con 213 miliardi di dollari in calo però rispetto al 2014, e terza la Cina con 179 miliardi di dollari ma con una crescita a doppia cifra +20% registrati sempre tra il 2013-2017.

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