I cittadini che acquisiscono nuove conoscenze, abilità e attitudini in una vasta gamma di contesti, sono meglio attrezzati per adattarsi ai cambiamenti sociali e ambientali. L’apprendimento permanente ha, quindi, un ruolo vitale da svolgere per il progetto di società sostenibile. Proprio nell’ambito del progetto di Learning Cities (le città della conoscenza) già iniziato qualche anno fa con il comune e l’Università di Udine attraverso l’università delle LiberEtà, che si è tenuto un incontro tra una delegazione israeliana guidatada Haim Bibas, sindaco della città di Modi’in-Maccabim-Re’ut e presidente dell’Unione delle municipalità di Israele, accompagnato da Orna Mager, direttrice del Centro multidisciplinare di Modi’in-Maccabim-Re’ut, e da funzionari della municipalità locale, e il presidentedel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, con l’assessore regionale a lavoro, formazione e istruzione, Alessia Rosolen, il presidente della VI Commissione consiliare, Giuseppe Sibau, in quanto competente nelle materie trattate. Presenti pure l’assessore all’istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan, il vicepresidente del Consiglio regionale FVG Francesco Russo, il consigliere Furio Honsell e la presidente dell’università delle LiberEtà, Pina Raso.
Facendo gli onori di casa, a parlare per primo di buone pratiche e dell’importanza di trasmettere la cultura alle generazioni è stato il presidente Zanin, che ha sottolineato la portata e dunque l’importanza delle relazioni con Israele oggi e in futuro, oltre a far presente il segnale positivo che viene dalla collaborazione tra le istituzioni pubbliche e una associazione privata quale è l’università delle LiberEtàfinalizzata alla diffusione dell’apprendimento «per tutta la vita», una collaborazione che Zanin ha ricordato essere nata quando il consigliere Honsell ricopriva la carica di sindaco di Udine.
«Perché l’approccio è cambiato – ha riflettuto Zanin -, non si tratta più di seguire un individuo nel suo percorso educativo e formativo solo lungo la prima parte della sua vita, ma di farlo anche quando è ormai adulto. Perché non si finisce mai di imparare. Ed è di grande interesse, per noi, vedere come Israele applica il concetto di Learning Cities partendo dalle autonomie locali e arrivando sino alla dimensione statale. Come Regione speciale siamo molto attenti ai temi dell’istruzione e della formazione e ci piacerebbe avviare lo stesso percorso. Perciò come presidente dell’Assemblea legislativa regionale mi prendo l’impegno di presentare un ordine del giorno, in accordo con la Giunta e che sarà formulato dalla VI Commissione, con cui coinvolgere l’Anci per far sì che alcune municipalità della Regione diventino “comuni pilota” nell’iter di trasformazione in Learning Cities. L’ambizione è, poi, di arrivare ad essere, nell’arco dei 5 anni della nostra legislatura, una Learning Region intesa come un territorio che, nella competizione globale, dà la priorità alla conoscenza e ai processi di apprendimento».
Da parte del sindaco di Modi’in-Maccabim-Re’ut, Haim Bibas, la spiegazione di come la sua sia una cittadina fondata 22 anni fa da un uomo e oggi ci siano 100.000 abitanti, e di come il sistema amministrativo israeliano, dove le città sono il braccio esecutivo dello Stato, abbiano bilanci propri e siano responsabili in toto, eccetto che della difesa, la quale è nazionale. Ma noi non siamo solo un Paese in guerra fatto di soldati – ha sottolineato Bibas -, a Modi’in spendiamo il 70% del bilancio per l’istruzione dei nostri cittadini e puntiamo a coinvolgere in questo processo sempre più città d’Israele. Perché l’arma per superare i conflitti – gli ha fatto eco Zanin – è proprio la conoscenza.
Di collaborazione stretta e fruttuosa con il Friuli Venezia Giulia ha poi parlato l’assessore Donazzan, che ha anche rilevato come Israele sia fatto di poche città con molte competenze e molto territorio non abitato, mentre da noi è l’inverso. Anche la Regione Veneto – ha fatto sapere – punta alla competitività del suo territorio mettendo al centro la formazione.
Nell’ambito dell’incontro con la delegazione israeliana di Modi’in-Maccabim-Re’ut, il presidente della VI Commissione consiliare, Giuseppe Sibau, ha posto in evidenza che l’Unesco nel 2015 ha istituito una “Global network of Learning Cities”, una rete di comunità e di città di apprendimento, e oggi 223 città in 51 Paesi fanno parte della rete. «Ebbene – ha detto Sibau -, il mio auspicio è che presto anche alcuni comuni del FVG vi entrino a far parte. Perciò ben venga l’ordine del giorno preannunciato dal presidente Zanin, come VI Commissione faremo la nostra parte. Intanto già stiamo mettendo mano, con l’assessore Rosolen, a una legge regionale, la 27 del 2017, in materia di formazione e orientamento nell’ambito dell’apprendimento permanente con l’obiettivo proprio di andare verso il concetto di Learning Citiesall’interno di una Learning Region».
La presidente Pina Raso ha, quindi, ricordato i primi passi dell’università delle LiberEtà, che inizialmente ha trovato terreno più fertile a livello europeo che nazionale, fino a interfacciarsi con la città di Modi’in, verso cui oggi si sente ambasciatrice “informale” delle relazioni con l’Italia per le buone pratiche. E che la collaborazione sia grande, è trasparso anche dalle parole della direttrice Orna Mager, figura di livello nazionale in Israele per l’impegno nella promulgazione dell’educazione degli adulti e nel rispetto alla parità di genere. E’ stata lei a creare, grazie a un finanziamento statale, una rete nazionale di “Learning Cities”. La Mager ha incentrato il proprio discorso sulle “Smart Cities”, su come il 20esimo secolo sia il secolo dell’apprendimento e come, per avere sviluppo, ci sia bisogno di un’istruzione permanente, perciò è fondamentale proseguire lungo la strada della divulgazione della conoscenza.
Garanzie di un legiferare che porti verso una Regione della conoscenza sono arrivate dall’assessore Alessia Rosolen, che ha rimarcato l’intesa con la Regione Veneto. «La nostra proposta – ha detto – sarà di inserire questo concetto in tutte le nostre leggi regionali, affinché il seme piantato dalla città di Udine possa germogliare e si allarghi anche alle università, ai parchi scientifici e tecnologici, al sistema di start up. Perché compito della politica è costruire i leader di domani, ma anche dare strumenti ai leader di oggi. Siamo interessati a creare un sistema di scambio tra i nostri giovani e lo Stato di Israele».
«Si deve iniziare a pensare – ha chiosato il presidente Zanin – a una società dove la competizione sia sostituita dalla cooperazione e dove l’apprendimento sia il fondamento dello sviluppo, del miglioramento».
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