Prosecco sostenibile pronte le prime piantine di “Gleres”, la “Glera resistente”

L’obiettivo è produrre il Prosecco con minori trattamenti chimici. Progetto promosso da Confagricoltura Treviso e il Crea-Ve, coinvolgendo 17 tra le maggiori cantine delle terre del Prosecco. 

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Per produrre il Prosecco con meno trattamenti chimici, e di conseguenza meno danni all’ambiente delle colline della Marca dove si coltivano le bollicine più esportate d’Italia arriva Gleres il progetto promosso un anno e mezzo fa da Confagricoltura Treviso e il Crea-Ve – Centro di ricerca, viticoltura ed enologia, che coinvolge 17 tra le maggiori cantine delle terre del Prosecco.

Il progetto Gleres si concretizza nella produzione di piantine del vitigno Glera resistenti a malattie come la peronospera e lo oidio. Come spiegano Riccardo Velasco (direttore del Crea-Ve) e la ricercatrice Barbara De Nardi, «nella seconda metà del 2017 la varietà Glera è stata incrociata con tre diversi parentali resistenti di ultima generazione, portatori di una o due fonti di resistenza a peronospera e oidio. I parentali sono stati scelti anche per le caratteristiche enologiche interessanti, vale a dire la buona acidità, l’aromaticità e la dimostrata attitudine alla spumantizzazione. Dai grappoli incrociati giunti a maturazione sono stati estratti circa 5.000 vinaccioli. Di questi 3.800 sono germinati e al primo rinvaso sono state ottenute 2.900 piante da seme. Nel maggio 2018 sono stati operati nuovi incroci usando parentali diversi, con resistenze a peronospera, iodio e botrite. Sono stati ottenuti 11.000 vinaccioli, da cui si stima germineranno circa 6-7 mila piantine».

Entro la fine di quest’inverno è prevista la conclusione dell’analisi molecolare degli incroci effettuati nel 2017. «Per la prossima primavera – ha spiegato De Nardi – sono in programma nuovi incroci e reincroci e quindi, entro l’estate, la messa a dimora delle prime piantine ottenute. Negli anni successivi, non appena faranno i grappoli, procederemo alle prime analisi sensoriali sulle uve e alle vinificazioni su piccola scala. Saremo così in grado di capire se, oltre a essere resistenti a peronospera e oidio, le piante abbiano anche un potenziale enologico in grado di produrre un Prosecco di qualità».

«Il progetto Gleres sta proseguendo molto bene – sottolinea il presidente di Confagricoltura Veneto, Ludovico Giustiniani – e dimostra che abbiamo intrapreso la strada giusta per una vitivinicoltura sempre più attenta alla tutela degli ecosistemi e delle risorse naturali. Le nuove varietà, resistenti alle principali malattie della vite, potranno ridurre le perdite produttive in modo sostenibile e diminuire i costi di gestione del vigneto. Il miglioramento genetico è indispensabile per un settore come la viticoltura e il nostro progetto Gleres permetterà di arrivare a un Prosecco davvero biosostenibile, con l’utilizzo di minori trattamenti».

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