Il governo gialloverde sgambetta nuovamente il Veneto in merito al completamento dell’idrovia Padova-Venezia, infrastruttura arenata dal 1975 nonostante le richieste di 30 comuni del territorio e delle categorie economiche.
Fino ad oggi sono stati investiti 75 milioni di euro dei circa 500 stimati per completare l’opera che avrebbe anche la funzione, oltre che spostare parte del trasporto merci dalla strada all’acqua, anche di contribuire al drenaggio di una zona afflitta da periodiche inondazioni.
Nonostante l’utilità dell’opera, i deputati di M5s e, stranamente, della Lega o hanno votato contro o, come molti rappresentanti del Veneto, hanno abbandonato l’Aula per non votare. Stupito del voto anche l’assessore all’ambiente del Veneto, Giampaolo Bottacin, che confidava nella presenza di un governo con forte presenza della Lega per vedersi approvato il finanziamento dopo anni di indifferenza delle maggioranze di centro sinistra.
La bocciatura del finanziamento ha fatto scattare la protesta degli industriali della Zona industriale di Padova. Per il presidente della categoria, Roberto Rovoletto, «non è ammissibile che la recente manovra finanziaria vada in controcorrente rispetto al completamento dell’Idrovia Padova-Venezia, per altro dopo che il ministro Toninelli si è espresso in maniera favorevole al completamento dell’opera. La richiesta è trasversale ed è espressa da associazioni, consigli comunali, consiglieri regionali, parlamentari, nonché dalla stessa Giunta Regionale nei suoi programmi, oltre che da Gizip. Dopo un primo incontro, mi sono nuovamente visto con il sindaco di Vigonovo, Andrea Danieletto – continua Rovoletto – per consegnargli ufficialmente il documento che esprime, all’unanimità, la posizione ufficiale Gizip relativamente al completamento dell’Idrovia Padova-Venezia e aderisce ai contenuti della recente delibera del suo Comune. La delibera, in particolare richiede “di portare immediatamente il progetto dell’idrovia a livelli di progetto definitivo cogliendo tutte le opportunità di finanziamento che la Comunità Europea ed il Governo Italiano mettono a disposizione”. Richiede inoltre di conservare il perseguimento dei tre obiettivi: canale scolmatore delle piene, via d’acqua per il trasporto merci, corridoio ecologico e di ricomposizione ambientale».
Rovoletto sottolinea inoltre che «queste posizioni ora espresse anche da Gizip, coincidono con quelle espresse da altri ben 30 comuni e almeno quattro parlamentari oltre all’on. Caon. Mi riferisco alla recente interrogazione presentata come prima firmataria dalla senatrice padovana eletta presso il collegio di Rovigo Roberta Toffanin (cofirmatari Antonio De Poli, Andrea Causin, Massimo Ferro, Maria Alessandra Gallone; Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00447). L’interrogazione richiede di porre “questa grande opera ai primi posti tra quelle da finanziare” affermando inoltre che “l’ultimazione dell’idrovia deve avere priorità assoluta su altri interventi sia idraulici, sia infrastrutturali, sparsi sul territorio a maggior tutela delle popolazioni”».
Sempre a proposito dell’Idrovia Padova-Venezia, Rovoletto si è inoltre incontrato con il presidente del Consorzio ZIP, Alberto Ceccolin, e il direttore generale, Stefano Bressan, ricordando che il completamento dell’Idrovia come canale scolmatore è prioritario per la gestione corretta ed efficace del territorio della Zona Industriale di Padova e non solo. Ha inoltre sottolineato che la denominazione corretta del Consorzio ZIP è “Consorzio Zona Industriale e Porto Fluviale di Padova”, «denominazione che per sua natura non può prescindere dalla promozione del completamento dell’Idrovia Padova-Venezia quantomeno come canale scolmatore, se non anche come linea trasportistica fluviale». Ceccolin ha preso atto della richiesta di Gizip pur non entrando nel merito della questione.
Rovoletto auspica inoltre di non dover interpretare negativamente la bocciatura dell’emendamento del consigliere regionale Piero Ruzzante relativo al completamento dell’Idrovia. La bocciatura è avvenuta da parte della Giunta Regionale Veneta. Rovoletto si augura che non si tratti di un atteggiamento anch’esso in controcorrente rispetto alla pressoché unanime richiesta di completamento dell’opera.
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