Nuova commessa per Fincantieri per 2 navi per Oceania Cruises

Con 9 unità in portafoglio per il gruppo NCL si consolida il rapporto con l’armatore statunitense. Intanto, la Commissione europea apre un’indagine sulla fusione con la francese Stx per probabile posizione dominante sul mercato della costruzione di navi da crociera. 

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Fincantieri e il gruppo americano Norwegian Cruise Line Holdings Ltd. hanno firmato un contratto per la costruzione di due nuove navida crociera di nuova concezione destinate al marchio Oceania Cruises, che saranno consegnate rispettivamente nel 2022 e 2025 e daranno avvio alla “classe Allura”. L’accordo ha un valore complessivo di oltre un miliardo di euro.

Con circa 67.000 tonnellate di stazza lorda e una capacità di ospitare circa 1.200 passeggeri, queste unità saranno le ammiraglie della flotta del futuro di Oceania Cruises, per cui il Gruppo ha costruito “Marina” e “Riviera” rispettivamente nel 2011 e 2012 presso il cantiere di Sestri.

«Siamo entusiasti di ampliare la flotta di Oceania Cruises con nuove navi classe Allura per soddisfare la forte domanda in tutto il mondo di crociere orientate all’unicità della destinazione e alla ricercatezza – ha dichiarato Frank Del Rio, presidente e amministratore delegato di Norwegian Cruise Line Holdings Ltd -. Questa nuova classe di navi migliorerà ulteriormente l’esperienza già eccellente degli ospiti di Oceania Cruises e rafforzerà significativamente la domanda sia da parte dei nuovi ospiti che di quelli di ritorno, che alla fine determineranno ulteriori ritorni per gli azionisti».

«Questo nuovo progetto di successo per Oceania Cruises è l’ennesima dimostrazione della nostra abilità di mettere a frutto innovazione e diversificazione del prodotto per incontrare le esigenze di ogni tipo di cliente, una capacità che ci distingue nel panorama mondiale – ha dichiarato Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri -. L’ordine che annunciamo oggi, infatti, ribadisce non soltanto il nostro primato nel comparto di lusso, ma al tempo stesso rafforza ulteriormente una superiorità nel settore delle navi da crociera senza precedenti, con un carico di lavoro che si attesta a 55 unità per la maggior parte dei brand che operano su questo mercato, e consegne che si estendono addirittura fino al 2027».

Norwegian Cruise Line Holdings è fra i primi gruppi crocieristici al mondo. Ne fanno parte, oltre a Oceania Cruises, i brand Norwegian Cruise Line, per il quale Fincantieri sta sviluppando la nuova classe “Leonardo”, 6 unità con consegne comprese tra il 2022 e il 2027, e Regent Seven Seas Cruises, per il quale Fincantieri ha consegnato a Sestri Ponente (Genova) l’unità extra-lusso “Seven Seas Explorer” nel 2016 e sta ora realizzando un’unità gemella con consegna prevista nel 2020 ad Ancona.

Per una notizia positiva sul fronte commerciale, una cattiva su quello politico. Sul colosso della cantieristica navale nato un anno fa dall’accordo tra Fincantieri e la francese Stx finita all’asta fallimentare, la Commissione europea ha aperto una procedura per concentrazione eccessiva su segnalazione proprio della stessa Francia, cui si è accodata la Germania. Una doccia fredda da parte dei francesi che non hanno mai fatto mistero di gradire molto poco l’arrivo della proprietà italiana per il loro maggiore cantiere navale, capace di realizzare navi di grandissima taglia, superiori anche alle 200.000 tonnellate di stazza lorda.

Se da Fincantieri la decisione comunitaria non è commentata, viceversa si dichiarano sopresi il premier Giuseppe Conte: «vedremo, è un procedimento all’inizio, vedremo come continuerà. Riterrei strano che fossero imposti ostacoli. Mi auguro che non ce ne siano». Spegne la polemica prima che divampi anche il governo francese: «a seguire il dossier è la Commissione europea. La Francia non ha chiesto assolutamente nulla» e questo «non bisogna in alcun modo vederlo come una forma di ritorsione politica».

La cosa strana è che Bruxelles non aveva sollevato riserve all’atto dell’istruttoria preliminare sull’alleanza, ma di fronte alle domande di Francia e Germania non ha avuto alternative all’apertura di un’istruttoria che richiederà tempo. Sull’esito della stessa è ancora prematuro sbilanciarsi, anche se esiste un precedente sul fronte della cantieristica europea, quello dei Meyer Wertf, i cantieri tedeschi che hanno acquisito quelli finlandesi di Turku senza stop comunitari.

Intanto, sull’apertura del dossier si riporta sommariamente che l’operazione italofrancese «potrebbe nuocere in misura significativa alla concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera».

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