Nell’analisi statistica del mercato dell’auto effettuata dall’Anfia (Associazione italiana filiera dell’automotive) emerge come il settore abbia raggiunto un nuovo picco di carico fiscale.
Nel 2017 si è registrato un nuovo record per la fiscalità sulla motorizzazione in Italia: ben 74,4 miliardi di euro (+2%). La percentuale sul gettito complessivo si mantiene stabile al 16%, mentre la percentuale sul PIL è del 4,3%, contro una media europeadel 3% circa. Il gettito derivante dall’acquisto e dal possesso dell’autoveicolo cresce rispettivamente del 6,2% e del 4%, per un ammontare di 9,4 miliardi per il primo e 6,8 miliardi per il secondo.
Dal 2014 la ripresa del mercato ha contribuito alla crescita delle imposte di IVA e IPT, passate da 6,83 miliardi di euro del 2014 a 9,4 miliardi di euro del 2017. E’ il gettito derivante dall’utilizzo dell’autoveicolo, tuttavia, a rappresentare, come di consueto, la voce più rilevante, pari al 78,2% del gettito complessivo proveniente dal comparto, per un valore di 58,2 miliardi di Euro, in aumento dell’1,1% rispetto al 2016.
Anche nel progressivo 2018, in base ai dati disponibili, il carico fiscale sull’automotive italiano continua a salire e lo sarà ancora di più nel corso del 2019 a seguito dell’entrata in vigore della tassazione ecologica sugli autoveicoli che emettono più di 160 g/km di CO2.
Altro dato interessante della statistica Anfia è quelli riguardante l’andamento delle immatricolazioni per area geografica. Nel 2018 le vendite risultano in aumento solo nelle regioni del Sud e Isole (+1,4%) mentre calano nel NordOvest dell’8%, nel NordEst del 2% e nel Centro dell’1%. Al di fuori delle regioni meridionali, solo Veneto e Toscana registrano volumi di mercato in leggera crescita, rispettivamente dell’1,3% e dell’1,2%.
Da inizio anno, in Valle d’Aosta e in Trentino è stato immatricolato ben il 18% del mercato complessivo, grazie al noleggio. La modifica alla disciplina dell’imposta provinciale di trascrizione, che consentiva di eseguire le formalità relative all’IPT su tutto il territorio nazionale, con destinazione del gettito d’imposta alla Provincia ove ha sede legale o residenza il soggetto passivo, inteso come avente causa (proprietario-acquirente) o intestatario del veicolo (il locatario nel caso di locazione finanziaria, il titolare del diritto di godimento nel caso di usufrutto, il cessionario nel caso di compravendita con patto di riservato dominio), non ha praticamente pesato sui noleggiatori, che hanno continuato ad aprire sedi nelle due province con IPT ridotta e a pagarla lì come effettivi proprietari dei veicoli, a beneficio delle asse delle rispettive Autonomie speciali. Il Trentino ha registrato il secondo livello d’immatricolazioni in Italia, dietro solo alla Lombardia (regione più popolosa d’Italia) con ben 292.495 autoveicoli.
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