Il mancato rispetto dell’obbligo di bilinguismo alla base dell’incidente mortale sulle piste da sci

La scritta solo in tedesco sulla pista da sci sul Corno del Renon sopra Bolzano potrebbe aver indotto in errore la turista emiliana che ha imboccato con la figlia una pista nera con lo slittino. Polemica politica sulla mancata toponomastica bilingue. 

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La mancata applicazione dell’obbligo di bilinguismo potrebbe essere alla base dell’incidente con esiti mortali accaduto sulle piste da sci sul Cornodel Renon sopra Bolzano in Alto Adige, dove è morta una bambina mentre la madre è ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale del capoluogo.

La Procura della Repubblica di Bolzano ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause della morte e in particolare se il divieto di scenderecon la slitta sulla pista numero 6 fosse ben segnalato dai gestori dell’impianto, che in caso contrario rischiano il processo. Soprattutto, al centro delle attenzioni degli inquirenti c’è il fatto che il cartello, ben presente e visibile, abbia le indicazioni di divieto “Rodeln verboten” riportate solo in tedesco accompagnate da un pittogramma grafico più piccolo.

Madre e figlia di Reggio Emilia hanno imboccato non la pista degli slittini ma una pista “nera” da sci difficile e ghiacciata, vietata agli slittini. Cosa che ha causato una discesa velocissima, visto che in quelle condizioni, secondo gli esperti, frenare è praticamente impossibile. E alla prima curva, la slitta ingovernabile è finita dritta contro un albero schiantando le due occupanti.

La vicenda ha avuto anche un riflesso politico. Molto duro il consigliere provinciale Alessandro Urzì di L’Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia, che parla di «mandanti morali della tragedia» e ricorda che «da anni c’è in Alto Adige la tendenza – più volte denunciata – a sopprimere le indicazioni e i toponimi in lingua italiana a favore di quelli solo in tedesco». Critiche anche da Claudio Della Ratta, socialista e consigliere comunale PD a Bolzano, che parla di un «fatto grave dovuto alla sottile predominanza della lingua tedesca in provincia di Bolzano affermatasi negli ultimi anni».

L’incidente ha risollevato una questione mai sopita in Alto Adige: l’obbligo del rispetto del bilinguismo italiano-tedesco (e del trilinguismo nelle valli ladine) che negli ultimi anni si è andato affievolendo vuoi per la pavida posizione evanescente del PD, vuoi per l’oltranzismo degli ambienti della destra tedesca. Probabilmente, il risultato di fatti come questo, dove non si mette bene in chiaro nomi, avvisi, pericoli, probabilmente avrebbero potuto essere evitati in presenza di una chiara toponomastica scritta e grafica comprensibile a tutti.

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