Autonomia, Di Maio ad Alleghe conferma gli impegni con la firma entro febbraio

Zaia: «confermando l’impegno Di Maio dimostra coerenza e rispetto del contratto di governo tra Lega e M5s». Ma c’è sempre il rischio che sia un’autonomia sulla carta priva delle risorse economiche con cui realizzarla. 

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autonomia di maio

Dopo la breve vacanza sulle nevi della Val di Fiemme in compagnia con il suo sodale “Dibba”, il vice premier e ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, è tornato a visitare il Bellunese colpito dall’eccezionale maltempo di fine ottobre.

Ad Alleghe Di Maio si è incontrato con gli amministratori locali e gli imprenditori e, oltre ad Alleghe, farà tappa anche a Rocca Pietoree Sottoguda, paesi messi in ginocchio dal maltempo che sono riusciti, tra mille difficoltà, a superare l’emergenza e a rilanciare l’economia a partire da quella turistica.

Di Maio ad Alleghe ha parlato di autonomia e di aiuti al territorio martoriato dal maltempo: «l’autonomia al Veneto sarà datanell’ottica di un’Italia solidale e la firma ci sarà entro febbraio prossimo», aggiungendo, riguardo ai danni da maltempo, che il Bellunese «si è risollevato, e non ha alcun problema ad accogliere il turismo sciistico. Nella legge di bilancio ci sono 4 miliardi di euro per il dissesto idrogeologico, ora attiveremo delle procedure per erogarli al presto a chi ha subito danni».

Il passaggio sull’autonomia ha mandato in sollucchero il governatore del Veneto, Luca Zaia: «le parole del vicepremier Di Maio sono musica per le orecchie di noi Veneti. E’ una questione di coerenza, e Di Maio dimostra di essere coerente confermando l’impegno per l’autonomia e smentendo certi soloni che tentano di contrastarla. Il contratto di Governo – ricorda Zaia – l’abbiamo firmato con Di Maio, e per noi è lui l’unica voce ufficiale che oggi ha posto una pietra tombale su tutti coloro che coltivano aspettative di bloccare questo processo».

Secondo Zaia «ora l’autonomia è ancora più vicina e va senz’altro realizzata. Del resto un Governo coerente non può che riconoscere che l’autonomia è un’assunzione di responsabilità dei territori e di chi li amministra, che abbiamo costruito in maniera perfettamente legale e con il timbro di costituzionalità della Consulta. Le lamentele e le proteste di chi non è virtuoso e non vuole nemmeno provare ad esserlo non sono una bella cosa. Sulla base di questi presupposti il Veneto va avanti e conferma il suo impegno sulle 23 materie previste dalla Costituzione».

Bisognerà vedere i fatti a firma avvenuta, in quanto è molto probabile che la maggiore autonomia per Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna sarà concessa, ma molto dipenderà dalle condizioni con cui questa sarà svolta. Questo perché il rischio è che la maggiore autonomia sia solo una scatolapiena di competenze, ma vuota delle risorse economiche con cui realizzarle. Le stesse affermazionidi Di Maio circa una maggiore autonomia «nell’ottica di un’Italia solidale» dovrebbe fare accendere un segnale d’allarme, perché la base meridionale grillina ha già annunciato battaglia sul tema, timorosa che la maggiore autonomia per le regioni del Nord dreni risorse dai loro bilanci infarciti di spesa assistenzialistica, inefficiente e, spesso, clientelare.

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